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Filippo Rasile, Avvocato in Reggio Emilia

ALCUNE QUESTIONI SUL CREDITO DEL CONSULENTE DEL DEBITORE NELLA LIQUIDAZIONE CONTROLLATA (E NELLA LIQUIDAZIONE GIUDIZIALE)

12 Settembre 2024

Dopo aver letto la circolare del Tribunale di Bologna del 23/07/2024, dal titolo “Linee guida per gli OCC della crisi da sovraindebitamento, Commissari nelle procedure di sovraindebitamento e Liquidatori nelle liquidazioni controllate”, vorrei aprire una discussione su un tema certamente caro a tutti coloro che assistono i debitori in crisi, e cioè sul tema della remunerazione dell’attività svolta dai “consulenti” che assistono il debitore nel richiedere l’apertura della liquidazione giudiziale o della liquidazione controllata.

Nella circolare, al punto 1, si legge: «… i crediti dei consulenti del debitore nelle procedure di sovraindebitamento non sono prededucibili, in quanto estranei all’art. 6 CCII… bensì privilegiati, e quindi così da insinuare nelle LC e da considerare nelle altre procedure; con le precisazioni … affinché il liquidatore chieda la restituzione di somme percepite prima dell’apertura se passibili di revocatoria, ed esperire ogni azione al riguardo … per ristabilire la par condicio».

Immagino che lo stesso discorsa debba valere con le procedure maggiori (LG, ecc.).

Poiché buona parte della giurisprudenza di merito si sta esprimendo per l’esclusione della prededuzione del credito degli advisor che assistono i debitori nella presentazione del ricorso per l'apertura della liquidazione giudiziale e/o della liquidazione controllata (addirittura qualcuno disconosce la prededuzione anche alle spese anticipate per iscrivere a ruolo il ricorso), visto che ora la circolare di Bologna esorta anche il liquidatore a chiedere la restituzione di somme percepite prima dell’apertura se passibili di revocatoria, ed esperire ogni azione al riguardo, a questo punto mi piacerebbe conoscere le opinioni dei lettori del blog sul tema.

E soprattutto mi piacerebbe comprendere se, davvero, qualcuno possa pensare “concretamente” che gli avvocati, i commercialisti e i consulenti vari che lavorano (a volte anche mesi, magari per salvare il salvabile e far trovare la tavola apparecchiata al futuro curatore/liquidatore) per assistere il debitore che si appresta a chiedere l’apertura di una procedura liquidatoria in proprio, debbano lavorare senza percepire acconti (altrimenti a rischio revocatoria) e con la sola “speranza” di essere pagati nei futuri (eventuali) riparti come creditori privilegiati.

Nel caso delle procedure minori, immagino che nessun advisor assisterà più un sovraindebitato (a meno di pagamenti provenienti da terzi, ecc.), così lasciando oneri e onori al solo OCC, visto che quest’ultimo può teoricamente fare tutto anche da solo (anche nelle procedure complesse). 

Buona fortuna agli OCC.

Nel caso di attività professionale in vista dell’apertura della LG, dove l’ausilio dei professionisti è un po’ più indispensabile (e più lo diventa se l’impresa è grossa), quale soluzione “concreta e praticabile” suggeriscono coloro che sostengono una “letterale” interpretazione della normativa? 

Però, per favore, nel rispetto del lavoro dei professionisti (quelli seri), che non possono lavorare senza essere pagati e che non possono pensare di lavorare oggi per poi, eventualmente, incassare dopo anni attraverso riparti la cui effettività, peraltro, dipenderà dal lavoro efficiente del curatore/liquidatore.
 
Curioso di conoscere le varie opinioni al riguardo. 
Andrea Scerrino, Dottore Commercialista in Reggio Emilia

16 Settembre 2024 9:51

Mi pare che la questione sia stata definitivamente risolta con le modifiche al CCII inserite all'art. 3 del correttivo ter che modifica l'art. 6, comma 1, lettera d), CCIII inserendo il riconoscimento della prededuzione ai creditori professionisti per prestazioni funzionali al buon esito anche quando richiesto dal debitore. 
fabio cesare, Avvocato a Milano

22 Settembre 2024 22:38

Vorrei sapere come sia possibile che funzioni il sistema dell'early warning  senza motivare avvocati e commercialisti ad esperire procedure di sovraindebitamento. Se i professionisti non vengono giustamente compensati, i debitori verranno indirizzati verso procedure individuali: gli avvocati faranno più opposizioni a decreto ingiuntivo e meno procedure concorsuali quando i debitori segnaleranno i primi problemi. Mi pare sia una presa di posizione un po' emotiva della magistratura, corretta a breve dal legislatore: non funzionerebbe mai un sistema in cui i professionisti non vengono adeguatamente remunerati.  
Armida Dal Bo, Avvocato in Treviso

23 Settembre 2024 7:45

Ritengo debba essere sollevata la questione di legittimità costituzionale dell'art 6 ccii laddove non prevede la prededuzione dei crediti dell'avvocato che assiste il debitore. Le procedure da sovraindebitamento sono in tutto e per tutto assimilate a quelle maggiori. Vieppiu' nel caso di concordato minore, dove la difesa tecnica è obbligatoria. 

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