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Le Liquidazioni Giudiziali ed i Fallimenti dichiarati nella Regione Lazio al 30 giugno 2024

Alberto Valcarenghi, Dottore Commercialista in Crema

27 Dicembre 2024

Con il presente elaborato si evidenzia il numero delle liquidazioni giudiziali e dei fallimenti dichiarati nella Regione Lazio, al 30 giugno 2024, con alcuni confronti e considerazioni. 
Riproduzione riservata
Il presente elaborato riporta il numero delle liquidazioni giudiziali e dei fallimenti dichiarati nella Regione Lazio, al 30 giugno 2024, con alcuni confronti e considerazioni. Vengono di seguito riportate tre tabelle, che evidenziano rispettivamente: 
1) il numero delle liquidazioni giudiziali e dei fallimenti dichiarati nella Regione Lazio, per ogni Tribunale, al 30 giugno dell’anno 2024, confrontati con le liquidazioni giudiziali ed i fallimenti dichiarati al 30 giugno dell’anno 2023; 
2) il riepilogo delle liquidazioni giudiziali e dei fallimenti, dichiarati negli ultimi 12 mesi solari, dal 01/07/2023 al 30/06/2024, confrontati con le liquidazioni giudiziali ed i fallimenti dichiarati dal 01/07/2022 al 30/06/2023; 
3) il numero delle liquidazioni giudiziali e dei fallimenti dichiarati nella Regione Lazio, per ogni Tribunale, al 31 dicembre dell’anno 2023, confrontati con le liquidazioni giudiziali ed i fallimenti dichiarati negli anni 2022-2021-2020. 
Si precisa che, nel presente elaborato, con il termine procedure vengono indicate le liquidazioni giudiziali ed i fallimenti. Inoltre si segnalano, in sintesi, alcuni studi ed analisi nazionali e regionali. 
In base ai dati ISTAT aggiornati, la Regione Lazio ha una popolazione di 5,7 milioni di abitanti e risulta la seconda Regione più popolosa d’Italia dopo la Lombardia, con la percentuale di abitanti pari al 10% su base nazionale. Il capoluogo di Regione e Capitale d’Italia è Roma   con 2,7 milioni di abitanti (per numero di abitanti è l’ottava città europea). 
Il 27 marzo 1861, dopo il discorso del Presidente del Consiglio Camillo Benso Conte di Cavour, la Camera proclama Roma capitale d'Italia. 
Roma, capitale dell’Italia, è una grande città cosmopolita con una storia artistica, architettonica e culturale che ha influenzato tutto il mondo e che risale a quasi 3000 anni fa. Le antiche rovine come il Foro e il Colosseo testimoniano la potenza dell’antico Impero romano.  
Lo scrittore tedesco Goethe, che ha trascorso molti anni in Italia, ha voluto celebrare la capitale con queste parole: “Roma è la capitale del mondo! In questo luogo si riallaccia l’intera storia del mondo, e io conto di essere nato una seconda volta, d’essere davvero risorto, il giorno in cui ho messo piede a Roma. Le sue bellezze mi hanno sollevato a poco a poco fino alla loro altezza”. 
I Patroni della città sono i Santi Pietro e Paolo che si festeggiano il 29 giugno. 
I due Santi morirono a Roma tra il 64 e il 67 d.C.; San Pietro fu crocifisso con la testa rivolta verso il basso mentre San Paolo fu decapitato. 
I comuni della Regione Lazio sono 378, il PIL Regionale rappresenta il 9% del PIL nazionale e le imprese attive al registro delle imprese sono 480 mila circa. 
Oltre il 50% della popolazione regionale risiede nei comuni di Roma e Latina. Il 73% della popolazione vive nelle Provincia di Roma.  Gli stranieri censiti sono 634 mila. Oltre la metà degli stranieri residenti nella Regione Lazio, proviene dall’Europa, (di cui il 31% proviene dalla Romania), il 28% dall’Asia, il 13% dall’Africa e l’8% circa dall’America.  
La popolazione oggi è composta per il 51,6% da donne e per il 48,4% da uomini. 
La città di Roma, come già indicato, è la prima per numero di abitanti con 2,7 milioni, mentre il comune più piccolo è il comune di Marcetelli (RI) con 70 abitanti. 
La città - Stato del Vaticano è inserita nel tessuto urbano della città di Roma. Nello Stato vige un regime di monarchia assoluta elettiva, con a capo il Sommo Pontefice della Chiesa Cattolica. 
La superficie della regione è di 17,2 mila km quadrati e rappresenta la nona regione italiana, con una densità della popolazione di 331,66 abitanti per km quadrato. I comuni collinari sono il 63,8%, i comuni definiti montuosi sono il 31,7%, mentre i comuni pianeggianti sono pari al 4,5%. La vetta più elevata è il monte Gorzano con 2458 metri e si trova sul confine con l’Abruzzo. 
L’età media è di 46,2 anni. Nel 2023 gli arrivi dei turisti nella città di Roma hanno raggiunto quota 21 milioni, con un incremento dell’8% rispetto all’anno 2019 (pre-pandemia) mentre le presenze sono state di 49,2 milioni, con un incremento del 5,7% sempre rispetto al 2019. A livello turistico è necessario segnalare anche il Giubileo 2025, che contribuirà ad incrementare ulteriormente gli arrivi nella città Eterna. 
ll Giubileo inizierà il 24 dicembre 2024, alle ore 19:00, con l'apertura della Porta Santa della Basilica di San Pietro. La solenne cerimonia di apertura sarà presieduta dal Papa. L'Anno Santo si concluderà il 24 dicembre 2025, con la chiusura della Porta Santa della Basilica di San Pietro. 
Come diceva il grande attore romano Alberto Sordi: “Roma non è una città come le altre. È un grande museo, un salotto da attraversare in punta di piedi.”

Tabella 1 
CONFRONTO TRA LE LIQUIDAZIONI GIUDIZIALI ED I FALLIMENTI DICHIARATI AL 30/06/2024 CON I FALLIMENTI DICHIARATI AL 30/06/2023



Nei nove Tribunali della Regione Lazio, nel primo semestre 2024, sono stati dichiarati n. 537 liquidazioni giudiziali e fallimenti, rispetto ai 501 liquidazioni giudiziali e fallimenti dichiarati nel primo semestre 2023, con un incremento totale di 36 procedure, pari a circa il 7% in più rispetto al 30 giugno 2023. 
Tre Tribunali hanno evidenziato un incremento (Civitavecchia, Frosinone e Velletri), quattro Tribunali evidenziano un decremento (Cassino, Latina, Roma e Viterbo) ed i Tribunali di Rieti e di Tivoli hanno dichiarato un numero di procedure uguali al 30/06/2023. 
Il Tribunale di Roma è ovviamente il primo Tribunale della Regione Lazio. Al 30 giugno 2024, il Tribunale di Roma ha dichiarato n. 363 liquidazioni giudiziali e fallimenti, rispetto ai 370 del periodo precedente, con un decremento, rispetto al 30 giugno 2023, di 7 procedure, pari a circa il 2%. Il Tribunale di Roma ha dichiarato il 67% delle procedure di tutta la Regione Lazio, rispetto al 73% delle procedure dichiarate al 30 giugno 2023. 
Il Tribunale di Velletri è il secondo Tribunale della Regione Lazio e, con 50 procedure, evidenzia un incremento di 16 liquidazioni giudiziali e fallimenti, pari al 47% circa, rispetto al 30 giugno 2023. Il Tribunale di Velletri ha dichiarato circa il 9% delle procedure di tutta la Regione Lazio, rispetto a circa il 7% delle procedure dichiarate al 30 giugno 2023. 
Il Tribunale di Frosinone è il terzo Tribunale della Regione Lazio ed evidenzia un incremento di 2 liquidazioni giudiziali e fallimenti, pari al 6%, rispetto al 30 giugno 2023. 
I primi tre Tribunali del Lazio sopra evidenziati hanno dichiarato, nel primo semestre 2024, complessivamente n. 447 procedure, pari all’83% circa delle liquidazioni giudiziali e fallimenti dichiarati in tutta la Regione. 

Tabella 2 
CONFRONTO TRA LE PROCEDURE DICHIARATE NEGLI ULTIMI 12 MESI SOLARI DAL 01/07/2023 – AL 30/06/2024 RISPETTO AL PERIODO DAL 01/07/2022 – AL 30/06/2023



Il numero delle liquidazioni giudiziali e dei fallimenti dichiarati nella Regione Lazio negli ultimi 12 mesi solari, dal 01/07/2023 al 30/06/2024, è pari a 1009, rispetto ai 963 dichiarati dal 1° luglio 2022 al 30 giugno 2023, con un incremento di n. 46 procedure, pari al 5%. 
Negli ultimi 12 mesi, tutti i Tribunali evidenziano un incremento, fatta eccezione per il Tribunale di Cassino e il Tribunale di Roma; il Tribunale di Roma ha dichiarato n. 650 procedure, con un decremento di 11 procedure rispetto all’anno solare precedente, pari al 2%; il Tribunale di Velletri ha dichiarato n. 85 procedure, con un incremento di 13 unità pari al 18%; il Tribunale di Latina ha dichiarato n. 78 procedure, con un incremento di 12 procedure, pari al 18%; il Tribunale di Frosinone ha dichiarato n. 68 procedure, con un incremento di 18 unità, pari al 36%.

Tabella 3 
CONFRONTO TRA LE PROCEDURE DICHIARATE NEGLI ANNI 2023, 2022, 2021 E 2020


Il numero delle procedure dichiarate nel 2023 è stato di 998, rispetto alle 997 dichiarate nell’anno 2022, con un incremento di n. 1 unità, pari al 0,1%. I fallimenti dichiarati nel 2021 erano stati 1261, mentre nel 2020 erano stati 765 (a causa della pandemia COVID-19 per un certo periodo i Tribunali non erano stati operativi e molti fallimenti sono slittati all’anno successivo). 
Nell’anno 2023 il Tribunale di Roma ha evidenziato il numero maggiore di procedure, pari a n. 657, con una percentuale di circa il 66% sul totale, mentre nell’anno 2022 le procedure erano state 660. Nell’anno 2020 i fallimenti dichiarati dal Tribunale di Roma erano stati 458. 
Nel biennio 2020-2021 i fallimenti dichiarati dal Tribunale di Roma sono stati 1336, con una media annua di 668 fallimenti. 
Nell’anno 2019 (prima della pandemia) i fallimenti dichiarati dal Tribunale di Roma erano stati 897. 
Il Tribunale di Latina, nell’anno 2023, è stato il secondo Tribunale della Regione Lazio per numero di procedure dichiarate. Al 31 dicembre 2023, il Tribunale di Latina ha dichiarato n. 81 liquidazioni giudiziali e fallimenti, rispetto alle 78 procedure dell’anno precedente, con un incremento di 3, pari a circa il 4%. Il Tribunale di Latina, nell’anno 2023, ha dichiarato l’8% delle procedure di tutta la Regione Lazio. 
Il Tribunale di Velletri, nell’anno 2023, è stato il terzo Tribunale della Regione Lazio per numero di procedure dichiarate. Al 31 dicembre 2023, il Tribunale di Velletri ha dichiarato n. 69 liquidazioni giudiziali e fallimenti, rispetto alle 90 dell’anno precedente, con un decremento di 21 procedure, pari a circa il 23%. Il Tribunale di Velletri, nell’anno 2023, ha dichiarato circa il 7% delle procedure di tutta la Regione.
Nella Regione Lazio oggi le liquidazioni giudiziali ed i fallimenti dichiarati negli ultimi 12 mesi, pari a 1009, sono n. 244 in più rispetto all’anno 2020, che evidenziava 765 fallimenti. 
Il 14 giugno 2024 la Banca d’Italia ha pubblicato il rapporto n. 12 relativo all’Economia della Regione Lazio. Di seguito vengono sintetizzati alcuni aspetti della presente analisi. 
Nel 2023, l'attività economica, nel Lazio, ha continuato a crescere, sebbene in misura molto più contenuta rispetto all'anno precedente, in linea con quanto accaduto nel resto del Paese. Il rallentamento ha riflesso un indebolimento della domanda interna per consumi e investimenti e una riduzione, di quella estera, di beni. L'indicatore trimestrale dell'economia regionale (ITER) della Banca d'Italia mostra una crescita, in termini reali, dello 0,9 per cento su base annua, analoga alla media italiana e inferiore a quella dell'anno precedente (3,7 per cento). La dinamica è risultata più intensa nel primo trimestre, per poi affievolirsi nella restante parte dell'anno. 
Le attività dei servizi hanno rallentato, pur fornendo il maggiore contributo alla crescita regionale. L'espansione è proseguita grazie soprattutto ai comparti legati al turismo; le presenze di visitatori sono infatti fortemente aumentate, superando i livelli del 2019. Nell'ultimo decennio, i flussi turistici nell'area metropolitana di Roma sono cresciuti molto di più rispetto alle altre principali aree a vocazione turistica, anche per la diffusione di strutture ricettive extra-alberghiere; i visitatori si concentrano nel centro storico della capitale, incrementando la densità di popolazione giornaliera presente nell'area. 
Il comparto delle costruzioni ha mostrato maggiore vivacità, sebbene la crescita si sia ridotta rispetto all'anno precedente. In particolare, si è attenuato l'impulso fornito dagli incentivi fiscali per effetto della rimodulazione del Superbonus; hanno invece accelerato i lavori pubblici, anche grazie all'attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR). 
È invece calata l'attività nell'industria in senso stretto, riflettendo soprattutto l'andamento del comparto energetico. Il settore manifatturiero ha risentito della debolezza del commercio internazionale: le esportazioni sono diminuite e, in termini reali, sono ritornate al di sotto dei livelli del 2019.
L'indagine statistica della Banca d'Italia segnala una crescita della spesa per investimenti nei settori dell'industria in senso stretto e dei servizi. 
Le condizioni economiche e finanziarie delle imprese regionali appaiono ancora positive, pur in presenza del rialzo del costo dei finanziamenti. La quota di imprese che ha chiuso il 2023 con un utile di esercizio è risultata alta e in lieve aumento rispetto all'anno precedente. Anche la liquidità è rimasta su livelli storicamente elevati. L'aumento dei tassi di interesse ha indotto una riduzione della domanda di credito bancario; le imprese hanno fatto ricorso prevalentemente alle risorse interne per finanziare gli investimenti. 
L'occupazione, in regione, è aumentata di oltre il 2 per cento, poco di più della media nazionale, recuperando i livelli precedenti lo scoppio della pandemia. A differenza di quanto accaduto nel resto del Paese, la crescita è stata alimentata soprattutto da posizioni temporanee. Le persone in cerca di lavoro sono diminuite, favorendo il calo del tasso di disoccupazione. 
Negli ultimi quindici anni, la popolazione residente in regione è aumentata grazie al contributo prevalente degli stranieri, i quali hanno fortemente sostenuto l'occupazione in regione. 
L'ampliamento del numero di lavoratori ha favorito l'aumento del reddito delle famiglie in termini nominali; la dinamica sostenuta dell'inflazione, soprattutto nella prima parte dell'anno, ne ha però ridotto il potere d'acquisto. I consumi sono cresciuti in termini reali, pur se in misura inferiore rispetto all'anno precedente, per effetto dell'esaurirsi del recupero post-pandemico e dell'aumento dei prezzi e dei tassi di interesse. La spesa delle famiglie è stata, in parte, sostenuta dalle risorse accumulate durante il periodo della pandemia: nel biennio 2020-21 il risparmio ha infatti raggiunto livelli ben più elevati della media degli anni precedenti. 
L'indebitamento delle famiglie è rimasto sostanzialmente invariato. La flessione del potere di acquisto e il rialzo dei tassi di interesse hanno ridotto la domanda di nuovi mutui per l'acquisto di abitazioni. A differenza dell'anno precedente, sono diminuite le richieste da parte dei giovani al Fondo prima casa. È invece rimasta vivace la dinamica del credito al consumo che ha contribuito a sostenere la spesa delle famiglie. 
In un contesto ancora restrittivo di politica monetaria, la domanda di finanziamenti da parte di famiglie e imprese è diminuita e i criteri di offerta del sistema bancario sono divenuti lievemente più rigidi. L'aumento dei tassi di riferimento, avvenuto nel corso del 2023, si è trasmesso diffusamente sul costo del credito applicato alla clientela. La rischiosità complessiva dei prestiti ai residenti appare ancora molto contenuta: il tasso di deterioramento dei finanziamenti è rimasto su livelli bassi nel confronto storico. Sono però emersi lievi segnali di maggiore difficoltà da parte delle imprese nel rimborsare i debiti nei tempi previsti. 
La spesa corrente degli enti territoriali del Lazio è aumentata, sebbene in misura inferiore rispetto alle altre Regioni a statuto ordinario (RSO). Gli investimenti fissi lordi hanno registrato una forte espansione, in particolare per il Comune di Roma Capitale, legata prevalentemente agli interventi previsti dal PNRR; nel confronto storico, il valore degli investimenti risulta tuttavia ancora sensibilmente al di sotto di quelli raggiunti prima della crisi finanziaria mondiale. 
Nell'ambito del PNRR, a dicembre scorso, erano stati assegnati a soggetti pubblici 10,3 miliardi euro (9,2 per cento del totale nazionale), per progetti da realizzare nel Lazio; oltre un terzo degli interventi, per i quali era necessario procedere a una gara d'appalto, risultava aggiudicato. La quota dei cantieri completati e lo stato di avanzamento medio dei lavori aperti risultavano superiori ai dati medi italiani. 
I fondi attivati dal PNRR contribuiscono anche al rafforzamento delle infrastrutture digitali degli enti territoriali e all'ampliamento dell'offerta di servizi in modalità digitale.
L'andamento di ITER per le regioni del Centro suggerisce, per il primo trimestre dell'anno in corso, la prosecuzione della fase ciclica espansiva, sebbene a ritmi ancora contenuti. Il tasso di inflazione, in regione, è rimasto su livelli bassi, pur in lieve rialzo rispetto agli ultimi mesi del 2023. Anche le aspettative per l'intero anno delle imprese rilevate dall'indagine della Banca d'Italia appaiono moderatamente positive. 
Sulla dinamica del prodotto gravano tuttavia rischi al ribasso, legati soprattutto alle tensioni geopolitiche internazionali. La realizzazione delle opere del PNRR, nei tempi previsti, risulterà un fattore cruciale per il sostegno alla fase ciclica espansiva. 
In sintesi si è assistito: 
- ad un incremento del numero delle Liquidazioni Giudiziali e dei Fallimenti rispetto al 30/06/2023, con un aumento del 7%, pari a n. 36 procedure in più; 
- ad un incremento del numero delle Liquidazioni Giudiziali e dei Fallimenti evidenziati nei 12 mesi solari 01/07/2023 – 30/06/2024 rispetto al periodo 01/07/2022 – 30/06/2023, con un aumento di n. 46 procedure, pari al 5%; 
- ad un incremento del numero delle Liquidazioni Giudiziali e dei Fallimenti evidenziate nei 12 mesi solari 01/07/2023 – 30/06/2024 rispetto all’anno 2020, con un aumento di 244 procedure. 
In base ai dati sopra riportati, nella Regione Lazio, il numero delle procedure in tutti i periodi suindicati evidenzia un incremento. 
Le criticità e le difficoltà che devono affrontare quotidianamente le imprese sono notevoli ed i numeri sopra riportati confermano tale situazione ma come scriveva Epicuro: “Quanto più grande è la difficoltà, tanto più grande è la gloria nel superarla”.

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