
Michele Sangiovanni, Dottore commercialista in Campobasso
INTELLIGENZA ARTIFICIALE E GIUSTIZIA: LEVA PER L'ITALIA NEL CONTESTO UE E IMPATTO SULLE CRISI D'IMPRESA.
15 Maggio 2025
L'efficienza del sistema giudiziario rappresenta un pilastro fondamentale per la competitività economica di una nazione e per la fiducia dei cittadini nelle istituzioni.
Un sistema Giustizia celere, prevedibile e accessibile non solo garantisce la tutela dei diritti, ma favorisce anche un ambiente propizio agli investimenti e alla sana dialettica imprenditoriale.
In questo scenario, l'innovazione tecnologica, e in particolare l'Intelligenza Artificiale (IA), emerge come una promessa di trasformazione profonda, capace di offrire soluzioni a problematiche strutturali e di migliorare le performance complessive.
Il presente contributo si propone di analizzare il potenziale dell'IA come leva per il sistema giudiziario italiano, con un focus specifico sulle ricadute positive per la gestione delle crisi d'impresa, confrontando la situazione nazionale con quella di due importanti partner europei, Germania e Francia.
1.1. L'efficienza dei sistemi giudiziari: un'analisi comparativa tra Italia, Francia e Germania.
L'analisi comparativa dell'efficienza dei sistemi giudiziari europei, condotta attraverso indicatori quali la durata media dei procedimenti civili e commerciali, il tasso di smaltimento degli arretrati (disposition time), i livelli di investimento nella digitalizzazione e la percezione degli operatori economici, evidenzia un quadro composito.
Fonti istituzionali come l'EU Justice Scoreboard della Commissione Europea e i report della CEPEJ (Commissione Europea per l'Efficienza della Giustizia) del Consiglio d'Europa forniscono dati oggettivi e comparabili su questi aspetti.
Da tali dati emerge come l'Italia, pur mostrando segnali di miglioramento, presenti ancora tempi medi di risoluzione per specifiche tipologie di casi civili e commerciali contenziosi significativamente più lunghi rispetto ad alcuni benchmark europei, come quello tedesco, e talvolta anche rispetto a quello francese.
Un'analisi attenta e aggiornata degli indicatori chiave (disposition time, clearance rate, backlog) è necessaria per delineare precisamente l'attuale posizionamento italiano.
Nonostante gli sforzi riformatori e i progressi compiuti, il sistema italiano sconta ancora criticità che necessitano di interventi strutturali e innovativi.
1.2. Le ripercussioni delle inefficienze giudiziarie sull'attrattività economica e sulla gestione delle crisi d'impresa nel contesto italiano.
Le lungaggini e le incertezze del sistema giudiziario italiano non sono prive di conseguenze sul tessuto economico e sociale.
Diversi studi, inclusi quelli di organismi internazionali come il Fondo Monetario Internazionale e di istituzioni nazionali come la Banca d'Italia, hanno evidenziato come l'inefficienza della giustizia civile possa rappresentare un freno significativo alla crescita economica, alla produttività delle imprese e all'attrazione di investimenti diretti esteri (IDE).
La difficoltà di ottenere una risoluzione rapida delle controversie commerciali può disincentivare gli investimenti e appesantire i costi per le imprese.
Nel contesto specifico delle crisi d'impresa, l'inefficienza giudiziaria può tradursi in una più ardua gestione delle procedure concorsuali, disciplinate oggi dal Codice della Crisi d'Impresa e dell'Insolvenza (CCII).
Una giustizia lenta può ritardare l'omologazione di un piano di ristrutturazione, la liquidazione degli asset o la distribuzione ai creditori, aumentando i costi procedurali e riducendo il valore recuperabile.
Ciò può compromettere le possibilità di successo del risanamento aziendale o portare a una distruzione di valore superiore al necessario.
La tempestività, richiamata in più punti dal CCII, è un fattore critico: ritardi nell'accertamento dello stato di crisi o nella definizione delle procedure possono erodere il patrimonio aziendale e pregiudicare irrimediabilmente i diritti dei creditori e la conservazione dei complessi produttivi.
2. L'Intelligenza Artificiale: Un Catalizzatore per la Trasformazione del Settore Giustizia.
Di fronte a queste sfide, l'Intelligenza Artificiale si configura come un potenziale catalizzatore di cambiamento, offrendo strumenti capaci di incidere profondamente sull'organizzazione e sull'operatività del settore giustizia.
Comprendere le sue applicazioni e potenzialità è essenziale per valutarne l'impatto, anche nel contesto specifico del diritto della crisi.
2.1. Definizioni e ambiti applicativi dell'IA con potenziale impatto sui sistemi giudiziari.
Con il termine Intelligenza Artificiale (IA) si fa riferimento a sistemi tecnologici in grado di eseguire compiti che tipicamente richiedono intelligenza umana, quali l'apprendimento da dati (Machine Learning - ML), la comprensione e l'elaborazione del linguaggio naturale (Natural Language Processing - NLP), il riconoscimento di pattern, il ragionamento e la risoluzione di problemi complessi.
Nel contesto giudiziario, le applicazioni dell'IA spaziano dall'analisi di grandi volumi di dati testuali (E-discovery) alla cosiddetta giustizia predittiva (con le dovute cautele), dall'automazione di compiti ripetitivi (classificazione documenti, supporto alla redazione di bozze) alla gestione intelligente dei flussi procedurali, dalla ricerca giuridica avanzata alla risoluzione online delle controversie (ODR).
Tecnologie come ML e NLP sono particolarmente rilevanti per elaborare l'enorme mole di informazioni testuali tipica del mondo legale.
2.2. Il potenziale dell'IA nel ridurre i tempi processuali, migliorare la qualità delle decisioni e aumentare l'accessibilità alla giustizia.
L'impiego mirato di soluzioni IA nel sistema giudiziario promette benefici tangibili. La riduzione dei tempi processuali è uno degli obiettivi più perseguiti, ottenibile attraverso l'automazione di compiti ripetitivi e l'accelerazione delle fasi di analisi e ricerca.
L'IA può potenzialmente migliorare la qualità delle decisioni fornendo al giudice strumenti di supporto più potenti (accesso rapido a precedenti, analisi dati approfondite), favorendo coerenza e prevedibilità, pur ribadendo la centralità del controllo umano per evitare bias o errori.
Infine, l'IA può contribuire ad aumentare l'accessibilità alla giustizia, ad esempio riducendo i costi tramite automazione o offrendo strumenti come chatbot per un primo orientamento.
La sfida cruciale consiste nel bilanciare questi benefici con i rischi, garantendo trasparenza e spiegabilità (explainability) degli algoritmi, elementi fondamentali per la fiducia nel sistema e la tutela del diritto di difesa, come sottolineato anche dalla Carta Etica Europea sull'uso dell'IA nei sistemi giudiziari.
3. Intelligenza Artificiale e Giustizia: Strategie e Primi Passi in Germania e in Francia.
Il percorso verso l'integrazione dell'IA nei sistemi giudiziari è già stato intrapreso, seppur con approcci e velocità differenti, da diversi Stati membri dell'Unione Europea.
L'analisi delle esperienze di Germania e Francia, due economie trainanti con sistemi giuridici influenti, offre spunti di riflessione significativi per comprendere le strategie adottate, le applicazioni sperimentate e le sfide emergenti.
3.1. La Germania e l'approccio all'IA nel sistema giudiziario: iniziative, cautele e prospettive di integrazione.
La Germania, pur muovendosi con cautela, esplora attivamente le potenzialità dell'IA nel settore giustizia.
La Strategia Nazionale IA del paese, pur non focalizzata esclusivamente sulla giustizia, include obiettivi trasversali sulla disponibilità dei dati e sulla revisione del quadro normativo contro usi impropri degli algoritmi.
A livello pratico, sono state avviate o discusse iniziative e progetti pilota, ad esempio per l'analisi automatizzata di dati nei procedimenti penali o nel supporto all'anonimizzazione delle sentenze.
Le organizzazioni professionali, come la Bundesrechtsanwaltskammer (BRAK) e il Deutscher Richterbund (DRB), seguono il tema con attenzione, sottolineando rispettivamente la necessità di trasparenza per i contenuti IA-generati e l'importanza di investimenti adeguati in tecnologia e competenze.
L'approccio tedesco appare quindi orientato a sfruttare l'IA per l'efficienza (specie nell'analisi dati) ma con forte enfasi su cautela, controllo umano e adeguatezza di risorse e normative.
3.2. La Francia di fronte all'IA: tra ambizioni di modernizzazione, progetti pilota e dibattito etico-giuridico.
La Francia ha adottato una Strategia Nazionale sull'IA e il dibattito sull'IA nel settore pubblico è avanzato, con il Consiglio di Stato che ha delineato principi guida quali primazia umana, performance e non discriminazione.
Il paese ha visto sperimentazioni note come DataJust, che ha acceso il dibattito sulla "giustizia predittiva" e sui suoi rischi.
Altre iniziative, anche private, sviluppano strumenti di analisi giurisprudenziale. Le organizzazioni professionali come il Conseil National des Barreaux (CNB) e il Conseil Supérieur de la Magistrature (CSM) sono attive nel promuovere la formazione e nel discutere le implicazioni dell'IA per la professione legale e la Magistratura.
Il dibattito francese appare particolarmente sensibile alle implicazioni etiche, cercando un equilibrio tra innovazione e garanzie fondamentali.
3.3. Prime lezioni apprese: "problemi d'attualità" e sfide comuni emerse nei contesti francese e tedesco.
Dall'osservazione delle esperienze tedesca e francese emergono sfide comuni e "problemi d'attualità" rilevanti anche per l'Italia: la cruciale qualità e accesso ai dati giudiziari; il rischio persistente di bias algoritmico; la fondamentale esigenza di trasparenza e spiegabilità (XAI) degli algoritmi; la necessità di superare la diffidenza di professionisti e cittadini con formazione e garanzie; l'onere degli investimenti tecnologici e formativi e la definizione di un quadro normativo chiaro su responsabilità e usi consentiti, ora influenzato dall'EU AI Act.
4. L'IA come Risorsa Strategica per il Diritto della Crisi d'Impresa in Italia.
Le potenzialità dell'IA, analizzate in un contesto giudiziario generale, trovano un terreno particolarmente fertile di applicazione nel settore del diritto della crisi d'impresa e dell'insolvenza italiano, come ridisegnato dal Codice della Crisi e dell'Insolvenza (CCII).
La complessità delle procedure, la necessità di analizzare grandi volumi di dati economici e giuridici, l'enfasi sulla tempestività e sulla conservazione del valore aziendale rendono questo ambito potenzialmente molto ricettivo all'innovazione guidata dall'IA, sebbene le applicazioni concrete e validate specificamente per le procedure italiane sembrino ancora in fase embrionale.
4.1. Ambiti di applicazione dell'IA nelle procedure concorsuali italiane: dall'allerta precoce alla gestione della liquidazione giudiziale e dei concordati.
Nel quadro delineato dal CCII, l'IA potrebbe offrire un contributo significativo:
- Allerta e Diagnosi Precoce: Sistemi IA potrebbero potenziare gli strumenti di allerta (art. 3 CCII) analizzando dati per identificare segnali precoci di crisi, supportando l'imprenditore e gli organi di controllo. La tempestività è cruciale per il risanamento.
- Composizione Negoziata della Crisi: L'IA potrebbe assistere l'esperto indipendente nell'analisi della situazione e nella simulazione di scenari di ristrutturazione.
- Procedure Concorsuali (Liquidazione Giudiziale, Concordato Preventivo, ecc.): L'IA potrebbe supportare la redazione di piani e programmi (artt. 87, 213 CCII), coadiuvare il curatore nella gestione dell'attivo (inventario ex art. 195 ss. CCII, valutazione asset, liquidazione), assistere nella gestione del passivo (verifica domande ex art. 201 ss. CCII) e nell'individuazione di atti pregiudizievoli (revocatorie ex art. 163 ss. CCII).
4.2. Benefici concreti per i professionisti della crisi (curatori, commissari, giudici): efficienza, analisi approfondite, trasparenza.
L'adozione mirata dell'IA promette di trasformare il lavoro degli attori chiave.
Per Curatori, Commissari Giudiziali e Liquidatori, l'automazione di compiti ripetitivi libererebbe tempo per attività strategiche.
L'accesso a strumenti di analisi dati più potenti consentirebbe valutazioni più accurate. Per i Giudici Delegati, l'IA potrebbe supportare l'analisi di piani complessi e il monitoraggio, contribuendo a decisioni più informate, sempre con controllo umano.
Una maggiore digitalizzazione e reportistica intelligente potrebbero aumentare la trasparenza percepita dagli stakeholder, anche in relazione agli obblighi informativi del CCII (es. relazione ex art. 130 CCII).
4.3. Verso una gestione "intelligente" della crisi d'impresa: l'IA può davvero fare la differenza nel contesto normativo italiano?
Il CCII, orientato a prevenzione, continuità ed efficienza, sembra creare un ambiente normativo favorevole all'IA.
Tuttavia, l'impatto reale dipende dalla disponibilità di strumenti validati e dall'adozione pratica.
Il "problema d'attualità" in Italia potrebbe essere lo scollamento tra potenziale tecnologico e adozione nel settore specifico della crisi d'impresa.
Occorrono investimenti, sviluppo di soluzioni affidabili e conformi (specie all'AI Act), standard e formazione per i professionisti per creare le condizioni normative, culturali e infrastrutturali necessarie affinché l'IA diventi una leva strategica efficace.
(continua nel primo commento)
15 Maggio 2025 15:19
5. Implementare l'IA nella Giustizia Italiana: Ostacoli da Superare e Percorsi da Intraprendere.
L'introduzione dell'Intelligenza Artificiale nel sistema giustizia italiano, pur promettente per colmare il divario di efficienza e modernizzare le procedure, inclusa la gestione delle crisi d'impresa, non è esente da complessità e richiede un approccio strategico e ponderato per superare gli ostacoli esistenti e governare la transizione.
5.1. Sfide normative (adeguamento del quadro giuridico, profili di responsabilità), etiche (bias, equità, trasparenza algoritmica) e tecnologiche (interoperabilità, sicurezza).
Le sfide sono interconnesse.
Sul piano normativo, occorre definire i limiti d'uso dell'IA e la responsabilità per errori, garantendo la compatibilità con i principi del giusto processo.
Eticamente, è cruciale affrontare il rischio di bias algoritmici e assicurare trasparenza e spiegabilità (XAI), essenziali per il controllo e la fiducia. Tecnologicamente, qualità dei dati, interoperabilità tra sistemi PA e sicurezza informatica (GDPR) sono prerequisiti fondamentali.
5.2. L'impatto dell'EU AI Act e la necessità di una strategia nazionale coordinata.
L'EU AI Act, con il suo approccio basato sul rischio, influenzerà significativamente l'adozione dell'IA nella giustizia, potenzialmente classificando molti sistemi come ad "alto rischio" e imponendo requisiti stringenti.
L'Italia dovrà applicare efficacemente il Regolamento, designando autorità di vigilanza e definendo sanzioni. Ciò richiede una strategia nazionale coordinata, che integri la Strategia IA 2021 e il DDL IA 2024, affrontando le specificità del settore giustizia con il coinvolgimento di tutti gli attori istituzionali e professionali.
5.3. La formazione degli operatori del diritto come prerequisito per un'adozione consapevole dell'IA.
L'adozione dell'IA richiede un investimento massiccio e continuo nella formazione di magistrati, avvocati, commercialisti, curatori e personale amministrativo.
La formazione deve coprire la comprensione dell'IA, l'uso critico degli strumenti, i rischi etici e le implicazioni giuridiche. Iniziative formative sono già in corso, promosse anche da CNF e SSM, ma devono diventare sistemiche per colmare il digital skill gap.
Conclusioni: L'Intelligenza Artificiale, non solo un "Motore" ma una Visione per il Futuro della Giustizia e del Diritto della Crisi in Italia
L'Intelligenza Artificiale offre una straordinaria opportunità per modernizzare il sistema giudiziario italiano, colmare eventuali divari di efficienza rispetto ad altri partner europei e, specificamente, per rendere più efficace ed equa la gestione delle crisi d'impresa disciplinata dal CCII.
Non si tratta di una panacea, né di una tecnologia da adottare acriticamente, ma di uno strumento potente che, se governato con saggezza, lungimiranza e attenzione ai diritti fondamentali, può contribuire a costruire una giustizia più vicina alle esigenze dei cittadini e delle imprese.
La comparazione con le strategie, pur caute, di Germania e Francia evidenzia la complessità del percorso ma anche la sua ineluttabilità.
Le sfide normative, etiche, tecnologiche e formative sono significative, ma affrontarle proattivamente, anche attraverso una strategia nazionale coordinata e l'applicazione intelligente dell'EU AI Act, è indispensabile.
Per l'Italia, abbracciare l'IA nel settore giustizia non significa solo inseguire l'efficienza, ma anche ripensare processi e ruoli, valorizzando le competenze umane e garantendo che la tecnologia resti al servizio dei principi cardine dello Stato di diritto.
L'occasione è quella di non subire passivamente la trasformazione tecnologica, ma di guidarla, facendo dell'IA una leva strategica per un futuro in cui efficienza e garanzie possano progredire di pari passo, anche nel delicato e cruciale ambito del diritto della crisi.