In questo breve articolo, per poter effettuare un confronto con il passato, vengono sommati i numeri delle liquidazioni giudiziali ed i pochissimi fallimenti aperti dal 1° gennaio 2024 al 30 aprile 2024.
Si precisa che i fallimenti attualmente dichiarati sono principalmente relativi a concordati preventivi non eseguiti, che sono stati aperti in base alla legge fallimentare.
I dati delle liquidazioni giudiziali e dei fallimenti dichiarati sono stati acquisiti dal portale dei creditori FALLCO ZUCCHETTI, da altri portali e con la cortese collaborazione di Giudici Delegati e di funzionari delle Cancellerie Fallimentari.
Vengono di seguito riportate tre tabelle, che evidenziano rispettivamente:
1) il numero delle liquidazioni giudiziali e dei fallimenti dichiarati nella Regione Toscana, per ogni Tribunale, al 30 aprile dell’anno 2024 ed al 30 aprile dell’anno 2023;
2) il numero delle liquidazioni giudiziali e dei fallimenti dichiarati nella Regione Toscana, per ogni Tribunale, al 30 aprile dell’anno 2024 ed al 30 aprile dell’anno 2019;
3) il numero delle liquidazioni giudiziali e dei fallimenti dichiarati nella Regione Toscana, per ogni Tribunale, al 31 dicembre dell’anno 2023 ed al 31 dicembre dell’anno 2022.
Il termine “procedure” nel testo sotto riportato, viene utilizzato per individuare sia i fallimenti che le liquidazioni giudiziali.
Il Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza è in vigore dal 15 luglio 2022, ma moltissime persone, giornali, televisione e media in generale utilizzano ancora il termine “fallimento” mentre “liquidazione giudiziale “è invece utilizzata solo dai tecnici della materia.
Fallimento deriva dal latino FALLERE che significa “ingannare” ed il suo significato è noto a tutti e quindi probabilmente verrà utilizzato ancora a lungo perché sintetizza in modo chiaro un evento negativo. Mentre quando si indica il termine “liquidazione giudiziale” la maggior parte degli interlocutori non capisce di che cosa si stia parlando!
Vengono inoltre citati alcuni studi ed analisi della Banca d’Italia, dell’Istituto Regionale Programmazione Economica della Toscana (IRPET) e di Confindustria Toscana.
Nei dieci Tribunali della Regione Toscana, nei primi quattro mesi dell’anno 2024, sono stati dichiarati 236 liquidazioni giudiziali e fallimenti, rispetto alle 217 procedure dichiarate nei primi quattro mesi dell’anno 2023, con un aumento di 19 liquidazioni giudiziali e fallimenti. I dati evidenziano un aumento medio dei fallimenti/liquidazioni giudiziali del 9% circa rispetto al 30/04/2023, mentre la diminuzione dell’anno scorso rispetto al 30 aprile 2022, che evidenziava 239 fallimenti, era di 22 procedure, pari al 9% circa. In sintesi, il numero di procedure al 30 aprile 2024 è molto simile al numero di procedure dichiarate al 30 aprile 2022.
L’andamento delle procedure al 30 aprile 2024 evidenzia rispetto al 30 aprile 2023 un incremento in 6 Tribunali, un decremento in tre Tribunali ed un Tribunale che evidenzia il medesimo numero di procedure rispetto all’anno precedente.
Al 30 aprile 2024, il Tribunale di Prato evidenzia un incremento di 10 procedure, pari al 52% circa, il Tribunale di Pistoia evidenzia un incremento di 5 procedure, con un incremento del 33%, il Tribunale di Siena evidenzia un incremento di 9 procedure, con una percentuale del 69%; il Tribunale di Firenze evidenzia un incremento di 11 procedure pari al 16%, per il Tribunale di Grosseto l’incremento è stato di 7 procedure, in quanto nell’anno precedente le procedure dei primi 4 mesi erano state pari a zero, mentre il Tribunale di Massa Carrara ha evidenziato una procedura in più pari, al 9% circa. Il Tribunale di Livorno ha evidenziato lo stesso numero di procedure rispetto al medesimo periodo dell’anno scorso. I restanti 3 Tribunali (Arezzo, Lucca e Pisa) rilevano una diminuzione del numero delle procedure.
Il Tribunale di Arezzo ha registrato una diminuzione del 6%, il Tribunale di Lucca evidenzia un calo del 22%, mentre per il Tribunale di Pisa la diminuzione è del 40%.
Il Tribunale di Firenze ha dichiarato, al 30 aprile 2024, 79 tra fallimenti e liquidazioni giudiziali, che rappresentano il 33% delle procedure dichiarate in tutta la Regione Toscana, rispetto al 31% evidenziato al 30 aprile 2023.
Il Tribunale di Prato, con 29 procedure, rappresenta il 12% del totale, mentre il Tribunale di Lucca con 25 procedure evidenzia l’11% circa del totale.
In questa tabella sono indicati i fallimenti e le liquidazioni giudiziali dichiarati al 30/04/2024 ed al 30/04/2019, prima della pandemia COVID.
Nei dieci Tribunali della Regione Toscana, nei primi quattro mesi dell’anno 2024, sono stati dichiarati 236 liquidazioni giudiziali e fallimenti, rispetto ai 321 fallimenti nei primi quattro mesi dell’anno 2019, con un decremento di 85 fallimenti. I dati evidenziano una diminuzione media dei fallimenti del 26% circa rispetto al 30/04/2019.
L’andamento delle procedure al 30 aprile 2024 evidenzia rispetto al 30 aprile 2019 un decremento in 8 Tribunali ed un aumento in due Tribunali (Massa Carrara e Siena).
Il Tribunale di Firenze evidenzia un decremento di 8 procedure pari al 9%; l’incremento maggiore è stato realizzato dal Tribunale di Massa Carrara con 4 procedure, pari al 50%, mentre il decremento più elevato è stato rilevato dal Tribunale di Arezzo con 17 procedure, pari al 58% circa
In questa tabella sono indicati i fallimenti e le liquidazioni giudiziali dichiarati al 31/12/2023 e al 31/12/2022 in tutti i Tribunali della Regione Toscana.
Nei dieci Tribunali della Regione Toscana, nell’anno 2023, sono stati dichiarati 638 liquidazioni giudiziali e fallimenti, rispetto alle 602 procedure dell’anno 2022, con un incremento di 36 procedure. I dati evidenziano un aumento medio delle procedure del 6% circa rispetto al 31/12/2022.
La media mensile delle procedure dichiarate nella Regione Toscana nell’anno 2023 è stata pari a 53, mentre la media mensile dell’anno 2022 era pari a 50.
Il Tribunale di Firenze evidenzia il 27% circa delle procedure dichiarate nell’anno 2023 in Toscana, rispetto al 35% dell’anno 2022.
In sintesi, l’incremento delle procedure evidenziato nell’anno 2023 rispetto all’anno 2022 pari al 6% è continuato anche nei primi 4 mesi dell’anno 2024, con un incremento delle procedure pari all’8,8% rispetto ai primi 4 mesi dell’anno 2023.
Per meglio comprendere le dinamiche numeriche e percentuali sopra indicate è opportuno capire l’andamento economico regionale in base agli studi e alle analisi effettuate. I numeri delle procedure sono ovviamente l’effetto provocato dalla situazione economica Regionale che rappresenta la causa principale di tali eventi.
In tutta la Regione il numero di imprese registrate al 31 dicembre 2023 è pari a 397 mila di cui 344 mila attive come indicato da Confindustria Toscana. Il
Nella pubblicazione della Banca d’Italia n. 31 Economie Regionali – L’economia della Toscana del 14 di novembre 2023, si evidenzia:
- che nella prima parte del 2023 l’attività economica in Toscana ha ulteriormente rallentato, condizionata ancora dall’elevata inflazione e dalle politiche monetarie restrittive messe in atto per contrastarla. Le dinamiche si sono mostrate eterogenee tra i principali settori;
- che nel corso del 2023 l'attività industriale è risultata in flessione; il calo è stato più diffuso tra le imprese più piccole e nel comparto della moda. Un andamento più favorevole avrebbe interessato le aziende di grandi dimensioni e quelle della farmaceutica e della meccanica. Il rallentamento della domanda globale ha condizionato il commercio estero: le esportazioni toscane sono ancora cresciute, ma a un ritmo inferiore rispetto all'anno precedente.
- che l'indebolimento ciclico e l'incertezza del quadro geopolitico hanno frenato l'attività di investimento: i piani formulati a inizio periodo, che prevedevano un calo, sono stati confermati o rivisti al ribasso. Dopo il consistente recupero post-pandemico, nella prima parte dell'anno l'attività del settore edile ha segnato un forte rallentamento, particolarmente intenso nel comparto residenziale privato, in relazione principalmente alla rimodulazione delle politiche di agevolazione fiscale. Anche l'attività del terziario si è indebolita, condizionata dalla marcata decelerazione dei consumi.
- che il calo dell'attività industriale ha avuto ripercussioni anche sul traffico commerciale; i flussi turistici sono ancora cresciuti, sebbene nella sola componente straniera. L'indebolimento ciclico non si è tuttavia riflesso sulla situazione economico-finanziaria del settore produttivo: nonostante la maggiore incidenza degli oneri finanziari, i minori costi di approvvigionamento dell'energia hanno contribuito a mantenere favorevole la redditività. In tale contesto, la liquidità è rimasta elevata;
- che dopo il recupero post-pandemico, i consumi hanno mostrato un marcato rallentamento, risentendo anche del rialzo dei prezzi. L'inflazione regionale, dopo il picco raggiunto nello scorcio del 2022 per i forti rincari dei beni energetici e alimentari, dai primi mesi di quest’anno si è gradualmente attenuata, beneficiando dei ribassi di gas ed elettricità. L'indebitamento delle famiglie ha registrato una decisa decelerazione, soprattutto nella componente dei mutui per l'acquisto di abitazioni, frenati dal significativo rialzo dei tassi di interesse. L'aumento del costo opportunità di detenere liquidità ha determinato una ricomposizione del risparmio finanziario verso depositi vincolati, titoli di debito e fondi comuni;
- che nella prima parte dell'anno il credito al settore privato non finanziario è risultato in contrazione, riflettendo il deciso calo dei prestiti al settore produttivo; sulla dinamica hanno inciso sia la minore domanda di finanziamenti per finalità di investimento e sostegno del circolante, sia politiche di offerta più prudenti. Pur in un contesto di marcato indebolimento ciclico, la qualità del credito è rimasta stabile, facendo registrare tassi di deterioramento contenuti nel confronto storico.
Nella nota congiunturale numero 26 del mese di aprile 2024 l’IRPET (Istituto Regionale Programmazione Economica della Toscana) ha evidenziato:
- che la Toscana come il resto d’Italia ha registrato un progressivo rallentamento della domanda estera, pur restando su base annua su un terreno positivo e al di sopra della media nazionale;
- che la crescita dell’export regionale si è concentrata su poche qualificate produzioni: prodotti farmaceutici, i macchinari per impieghi generali, e, tra i mezzi di trasporto, i prodotti della nautica e della camperistica;
- che le altre produzioni hanno registrato pesanti perdite. In flessione la maggior parte delle specializzazioni dell’industria, della moda e di numerosi comparti dell’industria di base, come carta e chimica inoltre flessioni hanno riguardato anche l’export di mobili e dei prodotti legati alla filiera del marmo;
- che alcune province hanno ottenuto crescite a ritmo più sostenuto e precisamente Siena (+ 33,2%), Massa Carrara (+17%), Prato (+ 12%) e Livorno (+ 9%),
Gli abitanti della Toscana sono 3.664.174 e la superficie è pari a 22,987,04 kmq.
In base ai dati della Regione i flussi turistici in Toscana nel 2023 hanno evidenziato un incremento degli arrivi pari al 13% rispetto al 2022. Città d’arte e comuni balneari si confermano come località più frequentate da chi arriva e pernotta in Toscana. Sono 14 milioni e 600 mila gli arrivi registrati nelle strutture ricettive toscane nel 2023 e quasi 46 milioni le presenze.
Le analisi economiche sopra riportate evidenziano luci e potenziali ombre dovute anche al notevole incremento degli interessi passivi bancari che attenuano l’elevata diminuzione dei costi relativi all’energia e al gas.
Gli incrementi del numero delle procedure evidenziate nel 2023 e nei primi 4 mesi dell’anno 2024 probabilmente continueranno anche nei prossimi mesi anche per l’enorme diminuzione registrata negli anni precedenti (come si evidenzia nella tabella 2 con i dati PRE-COVID al 30/4/2019).
Concludo con una frase di Sir. Winston Churchill “Il successo non è mai definitivo, il fallimento non è mai fatale; è il coraggio di continuare che conta”.