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Le Liquidazioni Giudiziali ed i Fallimenti dichiarati nella Regione Puglia al 30 giugno 2024

Alberto Valcarenghi, Dottore Commercialista in Crema

16 Ottobre 2024

Con il presente elaborato si evidenzia il numero delle liquidazioni giudiziali e dei fallimenti dichiarati nella Regione Puglia, al 30 giugno 2024, con alcuni confronti e considerazioni. 
Riproduzione riservata
Con il presente elaborato si evidenzia il numero delle liquidazioni giudiziali e dei fallimenti dichiarati nella Regione Puglia al 30 giugno 2024 con alcuni confronti e considerazioni. Vengono di seguito riportate tre tabelle, che evidenziano rispettivamente: 
1) il numero delle liquidazioni giudiziali e dei fallimenti dichiarati nella Regione Puglia per ogni Tribunale al 30 giugno dell’anno 2024, confrontati con le liquidazioni giudiziali ed i fallimenti dichiarati al 30 giugno dell’anno 2023; 
2) il riepilogo delle liquidazioni giudiziali e dei fallimenti dichiarati negli ultimi 12 mesi solari, dal 01/07/2023 al 30/06/2024, confrontati con le liquidazioni giudiziali ed i fallimenti dichiarati dal 01/07/2022 al 30/06/2023; 
3) il numero delle liquidazioni giudiziali e dei fallimenti dichiarati nella Regione Puglia per ogni Tribunale al 31 dicembre dell’anno 2023, confrontati con le liquidazioni giudiziali ed i fallimenti dichiarati negli anni 2022-2021-2020.
Si precisa che nel presente elaborato, con il termine procedure vengono indicate le liquidazioni giudiziali ed i fallimenti. Inoltre vengono citati alcuni studi ed analisi nazionali e regionali.
Gli abitanti della Puglia sono 3.881.344. Il capoluogo è Bari. Confina a nord con il Molise, a ovest con la Campania e la Basilicata ed è bagnata dal mar Adriatico a est e nord e dal mar Ionio a sud e a ovest. Comprende le province di Bari, Brindisi, Foggia, Lecce, Taranto e Barletta-Andria-Trani.
Sull’origine del nome Puglia esistono diverse versioni. Ci sono tracce letterarie dell’utilizzo del termine Apulia, da cui deriva l’attuale Puglia, che risalgono addirittura alle commedie di Plauto del 185 a.C.
Il toponimo storico Apulia (esito latino del greco Iapyghìa, Iapigia) deriva dall'antica popolazione degli Apuli (gr. Iapigi) che abitavano la regione in epoca preromana (i Dauni a nord, i Peuceti al centro e i Messapi a sud). Il termine Iapudes (o Iapigi) si compone del prefisso arcaico "jap-", che indicherebbe i popoli provenienti dall'altra costa dell'Adriatico. Secondo una diffusa pseudo-etimologia, invece, Puglia deriverebbe da Abulia, metatesi di Apluvia, che significherebbe terra priva di acqua piovana.
È noto infatti che in Puglia i fiumi sono pochissimi e che la maggior parte dei corsi d’acqua scorre in profondità, di conseguenza, a chi la percorre, la regione pare priva di acqua e soggetta a scarsa piovosità.
Con l'occupazione di Roma durante il I secolo d. C. fu istituito dall’imperatore Augusto il territorio Regio II Apulia.
Secoli dopo con l’arrivo dei Normanni il nome della regione fu definito. Infatti, solo nel 1042 grazie a un’alleanza fra il cavaliere normanno Guglielmo I d’Altavilla con Guaimario V, principe longobardo, e Rainulfo Drengot, conte normanno, nasce la contea di Puglia. Da quel momento il nome “Puglia” non è più cambiato.
In base ai dati ISTAT, la Puglia con 19.540 km quadrati è la settima regione italiana per superficie, ha una popolazione di 3,89 milioni di abitanti e risulta l’ottava Regione più popolosa d’Italia, con la percentuale di abitanti del 6,6% circa su base nazionale. La densità è di 199 abitanti per km quadrato ed i comuni sono 257.
Oltre la metà della popolazione abita nelle province di Bari e di Lecce. Nella Regione le donne sono il 51,3%, mentre gli uomini sono pari al 48,7%. L’età media è di 46 anni.
Il capoluogo di Regione è Bari, con 316 mila abitanti; inoltre Bari come città metropolitana conta 1,2 milioni di abitanti (41 comuni fanno parte della città metropolitana). Per l’origine del nome Bari non esistono certezze, secondo una leggenda, un certo Iapige fondò la città di Bari circa 537 anni prima di Roma. Iapige avrebbe dato alla città il suo nome, poi trasformato in Bari dal condottiero Barione. 
Il comune con il maggior numero di abitanti è Bari con 316 mila abitanti, mentre il comune con il minor numero di abitanti è Celle di San Vito (FG) con 148 abitanti. 
Gli stranieri censiti sono 142 mila circa, pari al 3,6% circa della popolazione regionale e provengono da 170 Paesi, prevalentemente da Romania, Albania e Marocco. 
La Puglia è un insieme di panorami di terra e di mare dai colori vivaci e penetranti. 
In relazione al turismo in Puglia, complessivamente tra italiani e stranieri nel 2023, si registrano 5.347.231 di arrivi e 18.941.654 di presenze; mentre per i soli italiani si registrano 3.393.435 di arrivi e 13.104.232 di presenze; infine i numeri per i soli stranieri sono 1.953.796 arrivi e 5.837.422 presenze. Gli arrivi stranieri crescono del 29,22% rispetto al 2022, mentre le presenze crescono del 21,10%. Nello stesso periodo gli arrivi italiani crescono del 4,53%, mentre le presenze aumentano di 1,73%. Si riscontra un complessivo incremento sia delle presenze che degli arrivi in Puglia, sia italiani che stranieri. 
Tra i luoghi più caratteristici è necessario citare Alberobello con i suoi trulli. 
La città di Alberobello è notoriamente conosciuta come la capitale dei trulli, i caratteristici edifici in pietra dal tetto conico che mai come altri, rappresentano nell'immaginario, l'intera regione Puglia. Essa nasce come edificio base per le esigenze agrarie, i trulli venivano infatti usati come ripari temporanei, depositi, stalle e via via che la tecnica si affinava, come abitazioni. Nel corso dei secoli nelle campagne alcuni nuclei abitativi si sono ampliati notevolmente, formando dei piccoli borghi formati da trulli, e con delle pertinenze comuni quali cisterne d'acqua, forni e frantoi. Ad Alberobello, nel corso del Diciottesimo e soprattutto Diciannovesimo secolo, queste borgate, dette "corti" si sono via via unificate fino a formare un unico centro abitato interamente realizzato a trulli. 
L'unicità del paesaggio di Alberobello, ha fatto sì che questo scenario fiabesco, sia stato riconosciuto Patrimonio mondiale dell'Umanità UNESCO. Gabriele D’Annunzio descriveva Alberobello così: “Paese remoto come un sogno e come un’antica età”. 
 
Tabella 1
CONFRONTO TRA LE LIQUIDAZIONI GIUDIZIALI ED I FALLIMENTI DICHIARATI AL 30/06/2024 CON I FALLIMENTI DICHIARATI AL 30/06/2023
Nei 6 Tribunali della Regione Puglia, nel primo semestre 2024 sono stati dichiarate n. 275 procedure tra liquidazioni giudiziali e fallimenti, rispetto alle 177 liquidazioni giudiziali e fallimenti dichiarati nel primo semestre 2023, con un incremento totale di 98 procedure, pari al 55% in più rispetto al 30 giugno 2023. 
Al 30 giugno 2024 tutti i Tribunali hanno evidenziato un incremento. 
Al 30 giugno 2024, il Tribunale di Bari con 127 procedure evidenzia un incremento di n. 49 liquidazioni giudiziali e fallimenti, pari al 63% circa rispetto al 30 giugno 2023. Il Tribunale di Bari ha dichiarato il 46% delle procedure di tutta la Regione Puglia, rispetto a circa il 44% delle procedure dichiarate al 30 giugno 2023. 
Il Tribunale di Taranto è il secondo Tribunale della Regione Puglia per numero di procedure dichiarate. Al 30 giugno 2024, il Tribunale di Taranto ha dichiarato n. 44 liquidazioni giudiziali e fallimenti, rispetto ai 26 del periodo precedente, con un incremento rispetto al 30 giugno 2023 di 18 procedure, pari a circa il 69%. Il Tribunale di Taranto ha dichiarato il 16% delle procedure di tutta la Regione Puglia. 
Il Tribunale di Foggia è il terzo Tribunale della Regione Puglia per numero di procedure dichiarate. Al 30 giugno 2024, il Tribunale di Foggia, ha dichiarato n. 42 liquidazioni giudiziali e fallimenti rispetto ai 33 del periodo precedente, con un incremento rispetto al 30 giugno 2023 di 9 procedure, pari a circa il 27%. Il Tribunale di Foggia ha dichiarato il 15% delle procedure di tutta la Regione Puglia. 
Il Tribunale di Lecce è il quarto Tribunale della Puglia per numero di procedure dichiarate. Al 30 giugno 2024 il Tribunale di Lecce ha dichiarato n. 32 liquidazioni giudiziali e fallimenti rispetto ai 20 del periodo precedente, con un incremento rispetto al 30 giugno 2023 di 12 procedure, pari al 60% circa. Il Tribunale di Lecce ha dichiarato l’11,6% delle procedure di tutta la Regione. 
I primi quattro Tribunali della Regione Puglia sopra evidenziati hanno dichiarato nel primo semestre 2024 complessivamente n. 245 procedure, pari all’ 89% circa delle liquidazioni giudiziali e fallimenti dichiarati in tutta la Regione. 

Tabella 2
CONFRONTO TRA LE PROCEDURE DICHIARATE NEGLI ULTIMI 12 MESI SOLARI DAL 01/07/2023 – AL 30/06/2024 RISPETTO AL PERIODO DAL 01/07/2022 – AL 30/06/2023

Il numero delle liquidazioni giudiziali e dei fallimenti dichiarati nella Regione Puglia negli ultimi 12 mesi solari, dal 01/07/2023 al 30/06/2024, è pari a 452, rispetto ai 332 dichiarati dal 1° luglio 2022 al 30 giugno 2023, con un incremento di n. 120 procedure, pari al 36%.  
Negli ultimi 12 mesi tutti i Tribunali evidenziano un incremento. Il Tribunale di Bari ha dichiarato n. 214 procedure, con un incremento di 75 procedure rispetto all’anno solare precedente, pari al 54%; il Tribunale di Foggia ha dichiarato n. 72 procedure, con un incremento di 18 procedure, pari al 33%; il Tribunale di Taranto ha dichiarato n. 57 procedure, con un incremento di 17 unità, pari al 43%; il Tribunale di Lecce ha dichiarato n. 51 procedure, con un incremento di 5 unità, pari al 11%.  

Tabella 3
CONFRONTO TRA LE PROCEDURE DICHIARATE NEGLI ANNI 2023, 2022, 2021 E 2020
Il numero delle procedure dichiarate nel 2023 è stato di 353 rispetto alle 321 dichiarate nell’anno 2022, con un incremento di 32 unità, pari al 10%. I fallimenti dichiarati nel 2021 erano stati 417, mentre nel 2020 erano stati 339.
Nell’anno 2023 il Tribunale di Bari ha evidenziato il numero maggiore di procedure, pari a n. 164, con una percentuale del 46,4% sul totale; nell’anno 2022 le procedure dichiarate erano state 126. Nell’anno 2021 i fallimenti dichiarati dal Tribunale di Bari erano stati 164, nell’anno 2020 i fallimenti dichiarati dal Tribunale di Bari erano stati 101.
Il Tribunale di Foggia nell’anno 2023 è stato il secondo Tribunale della Regione per numero di procedure dichiarate. Al 31 dicembre 2023, il Tribunale di Foggia aveva dichiarato n. 63 liquidazioni giudiziali e fallimenti, rispetto alle 55 procedure dell’anno precedente, con un incremento di 8 unità pari a circa il 15%. Il Tribunale di Foggia nell’anno 2023 ha dichiarato il 17,8% delle procedure di tutta la Regione Puglia.
I Tribunali di Lecce e Taranto nell’anno 2023 hanno entrambi dichiarato n. 39 liquidazioni giudiziali e fallimenti pari all’11% delle procedure dichiarate in tutta la Regione.
Nella Regione Puglia oggi le liquidazioni giudiziali ed i fallimenti dichiarati negli ultimi 12 mesi, pari a 452, sono n. 113 in più rispetto all’anno 2020, che evidenziava 339 fallimenti.
Il 25 giugno 2024 la Banca d’Italia ha pubblicato il rapporto n. 16 relativo all’Economia della Puglia. Di seguito vengono sintetizzati alcuni aspetti della presente analisi.
Nel 2023 l'economia pugliese ha rallentato, per effetto della debolezza della domanda interna ed estera. Secondo le stime dell'indicatore trimestrale delle economie regionali (ITER) sviluppato dalla Banca d'Italia, l'attività economica è aumentata dello 0,7 per cento a prezzi costanti, un dato di poco inferiore all'Italia (0,9 per cento). La crescita, più intensa nel primo trimestre, si è sostanzialmente arrestata nei mesi successivi.
Nel 2023 il peggioramento del quadro congiunturale è stato diffuso tra i settori. Nell'industria il calo dell'attività, già osservato in modo più contenuto nel 2022, ha riguardato sia le aziende esportatrici sia quelle meno orientate ai mercati esteri. L'andamento degli investimenti è divenuto negativo: vi hanno inciso oltre al contesto economico, le tensioni geopolitiche, l'aumento dei tassi di interesse e le più restrittive condizioni di accesso al credito. Il settore delle costruzioni ha continuato a crescere, pur perdendo slancio: il rallentamento ha risentito soprattutto dell'andamento del comparto residenziale, nel quale il minor ricorso agli incentivi fiscali per le ristrutturazioni si è associato al calo delle compravendite, attribuibile anche al maggior costo dei mutui. Nonostante la domanda turistica sia rimasta sostenuta l'attività nei servizi ha decelerato, anche per effetto dell'indebolimento della dinamica dei consumi.
Le condizioni economiche e finanziarie delle imprese pugliesi, pur in presenza di un peggioramento del quadro congiunturale, si sono mantenute nel complesso solide nel 2023: la redditività e la liquidità si sono confermate elevate nel confronto storico. L'orientamento restrittivo della politica monetaria ha determinato un aumento dei tassi d'interesse sui prestiti bancari; la dinamica dei finanziamenti è quindi divenuta negativa nel corso dell'anno per le imprese di tutti i settori e tra quelle di minori dimensioni. Il calo si è confermato anche nei primi mesi del 2024. L'aumento dei costi di finanziamento ha accresciuto sensibilmente l'onerosità dell'indebitamento bancario per le imprese.
Nel 2023 in Puglia l'occupazione e le ore lavorate hanno continuato ad aumentare, anche se in misura meno intensa rispetto al 2022. Alla crescita hanno contribuito sia il lavoro autonomo sia quello alle dipendenze; le assunzioni nette sono cresciute soprattutto nei servizi, in particolare nel commercio e nel turismo, mentre sono diminuite nelle costruzioni. L'aumento dell'offerta ha riguardato soprattutto i lavoratori più qualificati, che però continuano a rappresentare una quota relativamente bassa della forza lavoro e della popolazione, riflettendo anche la scarsa capacità della regione di attirare e trattenere il capitale umano.
Nel 2023 l'andamento positivo del mercato del lavoro ha continuato a sostenere i redditi, che in termini reali hanno però ristagnato per effetto della crescita dei prezzi e della debole dinamica retributiva. I consumi – che si erano ridotti durante la pandemia con un contestuale accumulo di risparmio – hanno progressivamente rallentato nel corso dell'anno, dopo il forte recupero del 2022. L'inflazione, nonostante si sia molto attenuata dalla fine del 2023, ha contribuito ad aumentare anche il costo dei beni essenziali, rendendone più difficoltoso l'acquisto per le famiglie in condizioni di indigenza.
La crescita dei prestiti alle famiglie si è indebolita lo scorso anno e nei primi mesi del 2024: sull'andamento ha inciso principalmente quello dei mutui abitativi, le cui nuove erogazioni sono diminuite, risentendo soprattutto della minore domanda. I mutui a tasso fisso, divenuti in corso d'anno più convenienti rispetto a quelli indicizzati, hanno costituito la quasi totalità dei finanziamenti per l'acquisto di abitazioni. L'aumento del credito al consumo è invece proseguito, ma con intensità inferiore a quella del 2022.
Nel 2023 il maggior utilizzo dei canali digitali si è accompagnato a un ulteriore ridimensionamento della rete regionale degli sportelli bancari. La qualità del credito bancario alla clientela pugliese è rimasta nel complesso soddisfacente, sebbene in lieve peggioramento; in prospettiva, alcuni segnali di un ulteriore deterioramento emergono dall'andamento dei ritardi nel rimborso dei prestiti da parte di famiglie e imprese.
I depositi bancari sono diminuiti a causa della flessione di quelli delle famiglie. È proseguita la riallocazione della liquidità a favore di strumenti più remunerativi, come i depositi a risparmio e, soprattutto, i titoli di Stato e le altre obbligazioni.
Nel 2023 la spesa corrente degli enti territoriali pugliesi è aumentata, sospinta dai maggiori costi per l'acquisto di beni e servizi e per il personale, soprattutto in ambito sanitario. La spesa in conto capitale è cresciuta sensibilmente per effetto dei maggiori investimenti previsti dal PNRR. Le risorse assegnate nell'ambito del Piano a soggetti attuatori pubblici nazionali e locali per interventi da realizzare in Puglia sono attualmente pari a circa 8 miliardi di euro, un dato che a livello pro capite risulta superiore al valore medio nazionale. Nel confronto con la media nazionale risulta inferiore sia l'incidenza del valore delle gare bandite sul totale delle risorse assegnate sia la quota delle gare aggiudicate. Il completamento degli interventi, previsto nel 2026, potrebbe risentire del sottodimensionamento degli organici e dei ritardi nel processo di digitalizzazione delle Amministrazioni locali pugliesi.
Molto interessanti sono i dati reperiti dalle analisi del registro delle imprese.
Dalla tabella sopra riportata si evidenziano al 31 dicembre 2023 n. 330.382 imprese attive nella regione di cui: 125.192 pari al 38% in provincia di Bari, 65.871 pari al 20% in provincia di Lecce, 62.946 in provincia di Foggia pari al 19%, 43.374 in provincia di Taranto pari al 13% e 32.999 in provincia di Brindisi pari al 10%.
Se confrontiamo la percentuale delle liquidazioni giudiziali e dei fallimenti dichiarati dal Tribunale di Bari al 31 dicembre 2023 rispetto al dato regionale si evidenzia la percentuale del 46%, mentre il dato delle partite IVA attive in provincia di Bari rispetto al dato regionale si attesta al 38%.
Nell’anno 2023 si evidenzia inoltre un saldo positivo tra iscrizioni e cessazioni di 3.154 unità pari allo 0,82%, la percentuale migliore si è registrata nella provincia di Brindisi con una crescita dell’1,33%.
In base ai dati “Infocamere-Movimprese” in Italia le imprese attive al 31/12/2023 sono pari a 5.097.613 e le imprese attive della Regione Puglia pari a 330.382 che rappresentano il 6,5% del dato nazionale.
Le attività di commercio all’ingrosso e al dettaglio attive in Puglia sono 93.719 pari al 7,3% del totale nazionale che evidenzia 1.283.683 imprese attive.
Le attività agricole attive in Puglia sono 75.190 pari al 10,82% del totale nazionale che evidenzia 695.169 imprese attive.
Interessante anche la seguente tabella che individua le imprese artigiane che risultano iscritte al registro delle imprese nella Regione Puglia e su base Nazionale.
Le imprese artigiane attive in Puglia sono 66.592 e rappresentano il 5,3% su base nazionale che evidenzia n. 1.258.079 imprese artigiane, mentre il tasso di crescita Regionale è pari allo 0,10% rispetto al dato nazionale pari allo 0,35%. 
In sintesi si è assistito: 
- ad un incremento del numero delle Liquidazioni Giudiziali e dei Fallimenti rispetto al 30/06/2023, con un aumento del 55%, pari a n. 98 procedure in più; 
- ad un incremento del numero delle Liquidazioni Giudiziali e dei Fallimenti evidenziati nei 12 mesi solari 01/07/2023 – 30/06/2024 rispetto al periodo 01/07/2022 – 30/06/2023, con un aumento di n. 120 procedure, pari al 36%; 
- ad un incremento del numero delle Liquidazioni Giudiziali e dei Fallimenti evidenziate nei 12 mesi solari 01/07/2023 – 30/06/2024 rispetto all’anno 2020, con un aumento di 113 procedure pari al 33%.
In base ai dati sopra riportati, nella Regione Puglia, il numero delle procedure negli ultimi 6 e 12 mesi evidenzia un incremento e le stesse negli ultimi 12 mesi risultano aumentate rispetto all’anno 2020.
Termino con due frasi che possono essere fonte di ispirazione. Come ha scritto Ian Schafer (fondatore Deep Focus): “L’innovazione deve essere parte della nostra cultura. I clienti si stanno trasformando più velocemente di noi, e se non ci mettiamo al passo siamo nei guai “e come scriveva Nelson Mandela: “Possano le tue scelte riflettere le tue speranze, non le tue paure”.

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