Le Liquidazioni Giudiziali ed i Fallimenti dichiarati nella Regione Marche al 30 giugno 2024
Alberto Valcarenghi, Dottore Commercialista in Crema
23 Ottobre 2024
Cambia dimensione testo
1) il numero delle liquidazioni giudiziali e dei fallimenti dichiarati nella Regione Marche, per ogni Tribunale, al 30 giugno dell’anno 2024, confrontati con le liquidazioni giudiziali ed i fallimenti dichiarati al 30 giugno dell’anno 2023;
2) il riepilogo delle liquidazioni giudiziali e dei fallimenti dichiarati negli ultimi 12 mesi solari, dal 01/07/2023 al 30/06/2024, confrontati con le liquidazioni giudiziali ed i fallimenti dichiarati dal 01/07/2022 al 30/06/2023;
3) il numero delle liquidazioni giudiziali e dei fallimenti dichiarati nella Regione Marche, per ogni Tribunale, al 31 dicembre dell’anno 2023, confrontati con le liquidazioni giudiziali ed i fallimenti dichiarati negli anni 2022-2021-2020.
Si precisa che nel presente elaborato, con il termine procedure, vengono indicate le liquidazioni giudiziali ed i fallimenti. Inoltre vengono citati alcuni studi ed analisi nazionali e regionali.
Il termine Marche deriva dal germanico “mark”, letteralmente “confine”. La Regione si chiama così perché segnava uno dei confini del Sacro Romano Impero. Le Marche sono l’unica Regione Italiana con il nome al plurale.
Il territorio delle Marche è caratterizzato prevalentemente da colline, la linea costiera è interrotta dal promontorio del monte Conero, unico rilievo apprezzabile della costa adriatica da Trieste al Gargano. Sulle pendici settentrionali del monte Conero, si estendeva Ancona, capoluogo della regione. Il nome della città fu ispirato agli esuli greci di Siracusa, che la fondarono nel IV secolo a.C., dalla peculiare forma “a gomito” (Ankon in greco) del promontorio su cui sorge. I primi insediamenti nella regione risalgono al Paleolitico: gli uomini primitivi vivevano nelle caverne, procurandosi il cibo con la caccia e la pesca.
In base ai dati ISTAT, le Marche con 9.401,38 km quadrati, hanno una popolazione di 1,48 milioni di abitanti e la densità è di 167,51 abitanti per km quadrato.
Il capoluogo di Regione è Ancona, con 99.357 abitanti. Gli stranieri censiti sono 129 mila circa e provengono da 161 Paesi soprattutto da Romania, Albania, Marocco e Cina. I comuni totali delle Marche sono 228. La popolazione oggi è composta per il 51,2% da donne e per il 48,8% da uomini. Come già indicato, la città di Ancona è la prima per numero di abitanti, mentre il Comune più piccolo è il comune di Monte Cavallo (MC) con 105 abitanti.
Il 17% della popolazione della Regione abita nei tre comuni, con popolazione tra 50 mila e 100 mila abitanti (Ancona, Pesaro e Fano).
L’età media è di 47,5 anni. Il PIL delle Marche è pari al 2% circa del PIL nazionale.
Le Marche hanno un patrimonio culturale di altissimo livello. Tra le tante bellissime città delle Regione è necessario segnalare Urbino che è un emblema del Rinascimento Italiano e dal 1998 è Patrimonio dell’Umanità UNESCO. Il Palazzo Ducale di Urbino è la reggia dove dimorò Federico da Montefeltro ed è famosa per i caratteristici torricini che spiccano verso il cielo. Urbino inoltre ha dato i natali a Raffaello Sanzio, pittore e architetto del Rinascimento, considerato uno dei più grandi artisti di ogni tempo.
Tabella 1
CONFRONTO TRA LE LIQUIDAZIONI GIUDIZIALI ED I FALLIMENTI DICHIARATI AL 30/06/2024 CON I FALLIMENTI DICHIARATI AL 30/06/2023
Nei sei Tribunali della Regione Marche, nel primo semestre 2024, sono state dichiarate n. 86 procedure, tra liquidazioni giudiziali e fallimenti, rispetto ai 109 liquidazioni giudiziali e fallimenti dichiarati nel primo semestre 2023, con un decremento totale di 23 procedure, pari al 21% in meno rispetto al 30 giugno 2023.
Quattro Tribunali hanno evidenziato un decremento (Ancona, Ascoli Piceno, Pesaro e Urbino), un Tribunale (Fermo) ha registrato un incremento, mentre il Tribunale di Macerata ha evidenziato un’invarianza delle procedure.
Al 30 giugno 2024, il Tribunale di Ancona, con 39 procedure, evidenzia un decremento di n. 14 liquidazioni giudiziali e fallimenti, pari al 26% circa rispetto al 30 giugno 2023. Il Tribunale di Ancona ha dichiarato il 45% delle procedure di tutta la Regione Marche, rispetto a circa il 48,5% delle procedure dichiarate al 30 giugno 2023.
Il Tribunale di Macerata è il secondo Tribunale delle Marche per numero di procedure dichiarate. Al 30 giugno 2024, il Tribunale di Macerata ha dichiarato n. 16 liquidazioni giudiziali e fallimenti, pari alle procedure dichiarate al 30 giugno 2023. Il Tribunale di Macerata ha dichiarato il 19% delle procedure di tutta la Regione.
Al terzo posto, troviamo i Tribunali di Fermo e Pesaro con 12 procedure dichiarate. Al 30 giugno 2024, il Tribunale di Fermo ha dichiarato n. 12 liquidazioni giudiziali e fallimenti, rispetto alle 11 del periodo precedente, con un incremento, rispetto al 30 giugno 2023, di n. 1 procedura, pari a circa il 9%. Sempre al 30 giugno 2024, il Tribunale di Pesaro ha dichiarato n. 12 liquidazioni giudiziali e fallimenti, rispetto alle 15 del periodo precedente, con un decremento, rispetto al 30 giugno 2023, di 3 procedure, pari a circa il 20 %. I Tribunali di Fermo e Pesaro hanno dichiarato ciascuno il 14% delle procedure di tutte le Marche.
I primi due Tribunali delle Marche (Ancona e Macerata) sopra evidenziati hanno dichiarato, nel primo semestre 2024, complessivamente n. 55 procedure, pari al 64% circa delle liquidazioni giudiziali e fallimenti dichiarati in tutta la Regione.
Tabella 2
CONFRONTO TRA LE PROCEDURE DICHIARATE NEGLI ULTIMI 12 MESI SOLARI DAL 01/07/2023 – AL 30/06/2024 RISPETTO AL PERIODO DAL 01/07/2022 – AL 30/06/2023
Il numero delle liquidazioni giudiziali e dei fallimenti dichiarati nelle Marche, negli ultimi 12 mesi solari, dal 01/07/2023 al 30/06/2024, è pari a 185, rispetto ai 186 dichiarati dal 1° luglio 2022 al 30 giugno 2023, con un decremento di n. 1 procedura, pari all’1%.
Negli ultimi 12 mesi, quattro Tribunali evidenziano un incremento (Ancona, Ascoli Piceno, Fermo e Urbino) e due Tribunali hanno evidenziato un decremento (Macerata e Pesaro). Il Tribunale di Ancona ha dichiarato n. 84 procedure, con un incremento di 4 procedure rispetto all’anno solare precedente, pari al 5%; il Tribunale di Macerata ha dichiarato n. 36 procedure, con un decremento di 4 procedure, pari al 10%; il Tribunale di Pesaro ha dichiarato n. 22 procedure, con un decremento di 5 unità, pari al 19%.
Tabella 3
CONFRONTO TRA LE PROCEDURE DICHIARATE NEGLI ANNI 2023, 2022, 2021 E 2020Il numero delle procedure dichiarate nel 2023 è stato di 208, rispetto alle 149 dichiarate nell’anno 2022, con un incremento di 59 unità, pari al 39,6%. I fallimenti dichiarati nel 2021 erano stati 196, mentre nel 2020 erano stati 193.
Nell’anno 2023, il Tribunale di Ancona ha evidenziato il numero maggiore di procedure, pari a n. 98, con una percentuale del 47% sul totale; nell’anno 2022, le procedure dichiarate erano state 52. Nell’anno 2021, i fallimenti dichiarati dal Tribunale di Ancona erano stati 52; nell’anno 2020, i fallimenti dichiarati dal Tribunale di Ancona erano stati 61 ed anche per tali annualità il Tribunale di Ancona risultava il primo per numero di procedure dichiarate.
Il Tribunale di Macerata, nell’anno 2023, è stato il secondo Tribunale delle Marche per numero di procedure dichiarate. Al 31 dicembre 2023, il Tribunale di Macerata aveva dichiarato n. 36 liquidazioni giudiziali e fallimenti, rispetto alle 32 procedure dell’anno precedente, con un incremento di 4 unità, pari a circa l’13%. Il Tribunale di Macerata, nell’anno 2023, ha dichiarato l’17% delle procedure di tutta la Regione.
Il Tribunale di Pesaro, nell’anno 2023, è stato il terzo Tribunale delle Marche per numero di procedure dichiarate. Al 31 dicembre 2023, il Tribunale di Pesaro ha dichiarato n. 25 liquidazioni giudiziali e fallimenti, rispetto alle 26 procedure dell’anno precedente. Il Tribunale di Pesaro, nell’anno 2023, ha dichiarato il 12% delle procedure di tutta la Regione.
Nelle Marche le liquidazioni giudiziali ed i fallimenti dichiarati negli ultimi 12 mesi, pari a 185, sono n. 8 in meno rispetto all’anno 2020, che evidenziava 193 fallimenti.
Il 19 giugno 2024, la Banca d’Italia ha pubblicato il rapporto n. 11 relativo all’Economia delle Marche. Di seguito vengono sintetizzati alcuni aspetti della citata analisi.
Nel corso del 2023, l'espansione dell'attività economica ha perso di vigore. Nella seconda parte dell'anno, è apparso evidente un indebolimento della fase ciclica. In un contesto caratterizzato da perduranti incertezze geopolitiche, le informazioni finora disponibili non delineano un recupero dell'attività nella prima parte dell'anno in corso.
Secondo l'indicatore trimestrale dell'economia regionale (ITER), elaborato dalla Banca d'Italia, nel 2023, il prodotto regionale sarebbe cresciuto, in termini reali, dello 0,6 per cento, meno che in Italia (0,9 per cento in base ai dati dell'Istat) e in rallentamento rispetto all'anno precedente.
L'industria marchigiana ha registrato una flessione dell'attività, penalizzata dalla domanda fiacca, sia sul mercato interno sia su quelli esteri. Il calo delle vendite ha interessato più diffusamente le imprese di dimensioni più contenute. L'accumulazione di capitale fisso, pur superiore ai piani inizialmente formulati dalle imprese, si è confermata debole ed è attesa in ribasso per l'anno in corso. Il settore delle costruzioni è cresciuto, anche se in misura minore rispetto al 2022, beneficiando sia dell'accelerazione nel completamento dei lavori di manutenzione straordinaria delle abitazioni, registrata nell'ultima parte dell'anno, in vista della graduale riduzione degli incentivi fiscali, sia del progredire della spesa per l'attuazione degli interventi del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR); le transazioni immobiliari sono diminuite in connessione con l'incremento dei tassi di interesse. Nel terziario, l'attività ha rallentato, risentendo dell'andamento dei consumi; le presenze turistiche sono rimaste su livelli elevati nel confronto storico, grazie alla marcata crescita dei visitatori stranieri; il traffico passeggeri dell'aeroporto di Ancona è salito, superando i livelli precedenti la pandemia; stabile la movimentazione del porto di Ancona.
I risultati economici delle imprese, nel 2023, hanno risentito solo lievemente del rallentamento congiunturale e dell'aumento della spesa per interessi; le disponibilità liquide sono diminuite, pur rimanendo su livelli storicamente elevati. Il calo dei prestiti bancari alle imprese, già in atto dalla fine del 2022, si è accentuato; la contrazione ha interessato tutti i comparti di attività economica e le classi dimensionali, risultando più marcata per le imprese di minori dimensioni. Sul calo del credito hanno influito anche gli ingenti rimborsi anticipati indotti dal rialzo dei tassi di interesse.
Nel 2023, la dinamica dell'occupazione ha significativamente rallentato, risultando solo debolmente positiva e inferiore alla media nazionale. L'andamento è stato più favorevole nel settore dei servizi, specialmente nei comparti connessi con il turismo e nelle costruzioni, a fronte di una flessione nell'industria. È proseguita l'espansione della componente alle dipendenze che, come nel resto del Paese, è stata sostenuta, nel settore privato, dai contratti a tempo indeterminato, mentre sono tornati a diminuire gli autonomi. Le imprese hanno continuato a riscontrare difficoltà nel reperimento di manodopera.
Nel 2023, il numero degli inattivi, per scoraggiamento sulle possibilità di trovare un impiego e quello delle persone in cerca di occupazione si sono ridotti. Il tasso di disoccupazione è sceso più intensamente che in Italia. Le retribuzioni nel settore privato, i cui livelli, in regione, mostrano mediamente un divario negativo rispetto al resto del Paese, nell'ultimo biennio, hanno registrato una dinamica significativamente inferiore all'inflazione, come in Italia.
Nella media del 2023, il reddito delle famiglie marchigiane è cresciuto in termini nominali, ma il potere d'acquisto si è ridotto a causa dell'incremento dei prezzi. Ne hanno risentito i consumi che, pur completando il recupero rispetto ai livelli antecedenti la pandemia, hanno rallentato. La distribuzione della spesa delle famiglie risulta in regione meno diseguale rispetto alla media italiana.
Il credito erogato da banche e società finanziarie alle famiglie marchigiane è diminuito, anche in connessione con il calo dei prestiti per l'acquisto di abitazioni. Il flusso di nuovi mutui si è contratto in misura marcata; la domanda di finanziamenti è stata frenata dall'ulteriore aumento dei tassi di interesse. Il credito al consumo ha continuato a crescere, ma con intensità minore dell'anno precedente.
Nel 2023, i prestiti bancari, erogati a clientela residente nelle Marche, si sono fortemente ridotti, più che nella media nazionale. La domanda di prestiti bancari da parte delle famiglie è diminuita; per le imprese, la richiesta di finanziamenti è rimasta nell'anno debole, riflettendo il minor fabbisogno finanziario legato agli investimenti mentre l'accresciuto onere del debito ha reso meno conveniente il rinnovo dei debiti in scadenza. Nel sistema bancario regionale, è proseguito il ridimensionamento della rete degli sportelli bancari, soprattutto ad opera di grandi intermediari nazionali.
Nel 2023, è proseguita la dinamica espansiva della spesa primaria degli enti territoriali marchigiani. La componente in conto capitale, che ha offerto il contributo più ampio alla crescita della spesa, è stata trainata dagli investimenti fissi, sostenuti in particolare dall'avanzamento dei lavori finanziati dal PNRR.
In sintesi, concludendo, si è assistito:
- ad un incremento delle procedure al 31/12/23, rispetto al 31/12/22, pari a n. 59, con un incremento percentuale del 39,6% circa.
- ad un decremento del numero delle Liquidazioni Giudiziali e dei Fallimenti rispetto al 30/06/2023, con un decremento del 21%, pari a n. 23 procedure in meno;
- ad un incremento del numero delle Liquidazioni Giudiziali e dei Fallimenti evidenziati nei 12 mesi solari 01/07/2023 – 30/06/2024, rispetto al periodo 01/07/2022 – 30/06/2023, con un aumento di una procedura, pari all’1%;
- ad un decremento del numero delle Liquidazioni Giudiziali e dei Fallimenti evidenziate nei 12 mesi solari 01/07/2023 – 30/06/2024, rispetto all’anno 2020, con una diminuzione di 10 procedure, pari al 5%.
Ogni attività imprenditoriale comporta dei rischi che possono essere ridotti con un attento monitoraggio delle componenti patrimoniali ed economiche con una costante verifica dei bilanci previsionali. Termino con una frase di San Tommaso d’Aquino: “Se l’obiettivo più alto di un capitano fosse quello di preservare la sua nave, la terrebbe in porto per sempre”.