Le Liquidazioni Giudiziali ed i Fallimenti dichiarati nella Regione Emilia-Romagna e nel Nord-Est al 30 giugno 2025
Alberto Valcarenghi, Dottore Commercialista in Crema
15 Luglio 2025
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1) il numero delle liquidazioni giudiziali e dei fallimenti dichiarati nella Regione Emilia-Romagna per ogni Tribunale al 30 giugno dell’anno 2025 confrontati con le liquidazioni giudiziali ed i fallimenti dichiarati al 30 giugno dell’anno 2024;
Si precisa che nel presente elaborato, con il termine procedure vengono indicate le liquidazioni giudiziali ed i fallimenti. Inoltre vengono citati alcuni studi ed analisi nazionali e regionali.
CONFRONTO TRA LE LIQUIDAZIONI GIUDIZIALI ED I FALLIMENTI DICHIARATI AL 30/06/25 E AL 30/06/24

Tutti i 9 Tribunali rilevano un aumento molto elevato.
Al 30 giugno 2025, il Tribunale di Reggio Emilia evidenzia un incremento di 38 liquidazioni giudiziali e fallimenti, pari al 165% circa, rispetto al 30 giugno 2024 (l’anno scorso nel medesimo periodo il Tribunale di Reggio Emilia aveva evidenziato un decremento pari al 48%).
Al 30 giugno 2025, il Tribunale di Ferrara evidenzia un incremento di 12 liquidazioni giudiziali e fallimenti, pari al 92% circa, rispetto al 30 giugno 2024. (il Tribunale di Ferrara nel medesimo periodo dell’anno scorso aveva evidenziato un decremento del 43%).
Al 30 giugno 2025, il Tribunale di Rimini evidenzia un incremento di 21 liquidazioni giudiziali e fallimenti, pari all’88% circa, rispetto al 30 giugno 2024. (il Tribunale di Rimini nel medesimo periodo dell’anno scorso aveva evidenziato un decremento del 20%).
Al 30 giugno 2025, il Tribunale di Forlì evidenzia un incremento di 14 liquidazioni giudiziali e fallimenti, pari all’82% circa, rispetto al 30 giugno 2024. (il Tribunale di Forlì nel medesimo periodo dell’anno scorso aveva evidenziato un incremento del 183%).
Al 30 giugno 2025, il Tribunale di Modena evidenzia un incremento di 42 liquidazioni giudiziali e fallimenti, pari al 74% circa, rispetto al 30 giugno 2024. (il Tribunale di Modena nel medesimo periodo dell’anno scorso aveva evidenziato un decremento dell’8%).
Il Tribunale di Modena (primo Tribunale della Regione per numero di liquidazioni giudiziali e fallimenti dichiarati) con 99 procedure aperte ha dichiarato il 21,3% delle procedure di tutta la Regione, rispetto a circa il 19,8% delle procedure dichiarate al 30 giugno 2024.
Il Tribunale di Bologna è il secondo Tribunale dell’Emilia-Romagna per numero di procedure dichiarate. Al 30 giugno 2025, il Tribunale di Bologna ha dichiarato n. 92 liquidazioni giudiziali e fallimenti, rispetto alle 68 del periodo precedente, con un incremento, rispetto al 30 giugno 2024, di 24 procedure, pari a circa il 35%. Il Tribunale di Bologna ha dichiarato il 19,8% delle procedure di tutta la Regione (l’anno scorso la percentuale era del 23,61%).
Il Tribunale di Reggio Emilia è il terzo Tribunale della Regione per numero di procedure dichiarate. Al 30 giugno 2025, il Tribunale di Reggio Emilia, ha dichiarato n. 61 liquidazioni giudiziali e fallimenti rispetto alle 23 del 30 giugno 2024, (con un incremento del 165% come sopra indicato). Il Tribunale di Reggio Emilia ha dichiarato il 13% delle procedure di tutta la Regione.
Il Tribunale di Parma è il quarto Tribunale dell’Emilia-Romagna per numero di procedure dichiarate. Al 30 giugno 2025, il Tribunale di Parma, ha dichiarato n. 57 liquidazioni giudiziali e fallimenti rispetto alle 44 del periodo precedente, con un incremento, rispetto al 30 giugno 2024, di 13 procedure, pari a circa il 30%, rispetto al 69% del medesimo periodo dell’anno precedente. Il Tribunale di Parma ha dichiarato il 12% delle procedure di tutta la Regione.
Il Tribunale di Rimini è il quinto Tribunale dell’Emilia-Romagna per numero di procedure dichiarate. Al 30 giugno 2025, il Tribunale di Rimini, ha dichiarato n. 45 liquidazioni giudiziali e fallimenti rispetto alle 24 del 30 giugno 2024 (con un incremento del’88% come sopra indicato). Il Tribunale di Rimini ha dichiarato il 10% delle procedure di tutta la Regione.
I primi cinque Tribunali dell’Emila Romagna sopra evidenziati hanno dichiarato nel primo semestre 2025 complessivamente n. 354 procedure, pari al 76% circa delle liquidazioni giudiziali e fallimenti dichiarati in tutta la Regione (al 30 giugno 2024 le procedure erano 216 pari al 75% del totale).
Il Tribunale di Ravenna ha evidenziato l’incremento delle procedure più “basso” di tutta la Regione evidenziando una percentuale del 27%.
CONFRONTO TRA LE PROCEDURE DICHIARATE NEGLI ULTIMI 12 MESI SOLARI DAL 01/07/24 – AL 30/06/25 RISPETTO AL PERIODO 01/07/23 - 30/06/24

Nell’anno della pandemia 2020, in Emilia-Romagna, i fallimenti dichiarati erano stati 559, nell’anno 2021 i fallimenti erano stati 656, nell’anno 2022 le liquidazioni giudiziali ed i fallimenti erano stati 515, nell’anno 2023 le liquidazioni giudiziali ed i fallimenti erano stati 556, mentre nell’anno 2024 le liquidazioni giudiziali ed i fallimenti erano stati 616.
In Emilia-Romagna oggi le liquidazioni giudiziali ed i fallimenti dichiarati negli ultimi 12 mesi pari a 793 sono notevolmente superiori alle procedure dichiarate negli ultimi 5 anni.
L'Italia nord-orientale, conosciuta anche più semplicemente come Nord-Est, è quella parte di territorio dell'Italia settentrionale che, nella definizione dell'Istat adottata anche dall'Eurostat, comprende le regioni Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige e Veneto.
Molti dati statistici Istat ed Europei analizzano il Nord-Est come un’entità unica, ma il dato delle procedure concorsuali (fallimenti e liquidazioni giudiziali) non risulta oggetto di analisi. Nella tabella sotto riportata vengono sinteticamente evidenziate le liquidazioni giudiziali ed i fallimenti dichiarati, nel Nord-Est d’Italia, al 30/6/25 con un confronto con il 30/6/24, ed i dati dei 12 mesi dal 1/7/24 al 30/6/25 con un confronto con i dati dal 1/7/23 al 30/6/24.
Tabella 3

L’incremento appare elevato e tal proposito si segnala che nel Nord- Ovest l’incremento delle procedure al 30 giugno 2025 è stato del 10%.
Due Regioni Emila Romagna e Trentino hanno evidenziato un incremento, mentre il Friuli-Venezia Giulia ed il Veneto hanno evidenziato un decremento.
In Emilia-Romagna sono state dichiarate 465 procedure con una percentuale del 48,84% del totale ed in Veneto 390 procedure pari al 40,97%.
L’incremento maggiore si è registrato in Emilia-Romagna e Veneto con una percentuale dell’11% circa.
In Emilia-Romagna nel 2024 sono state autorizzate 60,5 milioni di ore di Cassa Integrazione, rispetto ai 39 milioni del 2023.
Il 18 giugno 2025 la Banca d’Italia ha pubblicato il rapporto n. 8 relativo all’Economia della Emilia-Romagna. Di seguito vengono sintetizzati alcuni aspetti della presente analisi.
Nell’anno 2024 e nel primo trimestre del 2025 l’attività economica in Emilia-Romagna è rimasta debole, registrando un incremento ridotto allineato con la crescita del Nord Est ma al di sotto della media Nazionale.
In relazione ai principali settori produttivi, si evidenzia quanto segue:
- Industria Manifatturiera: si è evidenziata una flessione nella produzione e nel fatturato delle aziende, dovuta principalmente ad una contrazione delle esportazioni. Il calo dell’attività ha colpito soprattutto il comparto della manifattura meccanica e dei mezzi di trasporto. Sulle prospettive di crescita gravano i rischi dovuti alle tensioni geopolitiche e l’incertezza sulle politiche commerciali del governo statunitense;
- Settore Edile: si è assistito ad una crescita moderata del settore delle costruzioni, specialmente le aziende di grandi dimensioni, dovuta soprattutto ai bandi per la realizzazione di opere pubbliche previste dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Secondo i dati più recenti, i fondi del Piano destinati a interventi da effettuare in regione superavano i 10 miliardi di euro. Una quota rilevante delle risorse è finalizzata alla realizzazione di lavori pubblici, per i quali sono state aggiudicate gare per 2,6 miliardi e avviati o conclusi cantieri per il 60 per cento dei bandi assegnati;
- Servizi: l’attività è in crescita, sostenuta soprattutto dai servizi legati al turismo;
- Agricoltura: la produzione agricola è tornata a crescere dopo la forte contrazione registrata nel 2023, su cui avevano inciso anche le alluvioni che avevano colpito diversi territori della Regione.
In relazione al mondo del lavoro, nell’anno 2024 gli occupati in Regione sono aumentati, sebbene con un'intensità inferiore alla media del Paese, superando per la prima volta i livelli occupazionali antecedenti la pandemia. Nei prossimi anni l'intelligenza artificiale potrebbe avere rilevanti ricadute sul mercato del lavoro, in termini sia di sostituibilità di alcune mansioni, soprattutto per i lavoratori con diploma di scuola superiore, sia di complementarità con altre, specialmente nel settore pubblico.
Dopo la sostanziale stabilità dell'anno precedente, nel 2024 il reddito reale delle famiglie residenti è tornato a crescere, sostenuto dalle condizioni ancora favorevoli sul mercato del lavoro e dai rinnovi contrattuali, nonché dalla minore inflazione. Nonostante l'incremento dei redditi reali, i consumi sul territorio regionale sono solo lievemente cresciuti, frenati dal clima di forte incertezza che ha favorito l'accumulo di risparmio. L'indebitamento delle famiglie ha accelerato, sospinto soprattutto dalla componente dei mutui per l'acquisto di abitazioni, che hanno beneficiato del progressivo ribasso dei tassi di interesse.
Pur restando su livelli contenuti nel confronto storico, il flusso di nuovi crediti deteriorati in rapporto ai finanziamenti in bonis ha mostrato un lieve peggioramento, concentrato nelle imprese. Anche il tasso di ingresso in arretrato, che misura l'incidenza dei crediti con irregolarità meno gravi nei rimborsi, ha evidenziato alcuni segnali di tensione, specialmente per le aziende più piccole e per quelle delle costruzioni. Per le famiglie, invece, la quota di mutui con ritardi o sospensioni nel pagamento delle rate si è significativamente ridotta.
L'innovazione rappresenta un fattore determinante per la crescita economica; essa riflette molteplici dimensioni, tra cui la diffusione delle tecnologie digitali, la qualità della formazione e del capitale umano, nonché l'efficacia del trasferimento tecnologico alle imprese. Secondo il regional innovation scoreboard della Commissione europea, l'Emilia-Romagna si colloca nel panorama italiano tra i territori a più forte capacità di innovazione, seppure presenti ancora ritardi da colmare nel confronto internazionale. Il posizionamento favorevole rispetto al Paese è da ricondursi al maggior grado di digitalizzazione, soprattutto nelle attività di impresa, e alla più elevata qualità della formazione e della ricerca universitaria in ambito scientifico. È inoltre attivo a livello regionale un sistema di cooperazione tra centri di ricerca, enti pubblici e tessuto produttivo volto a favorire il trasferimento tecnologico alle imprese, nonché la nascita di start up innovative, anche di matrice accademica.
In sintesi, si è assistito per l’Emilia-Romagna: