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Saggio

L’analisi di sensitività come strumento a supporto dell’attestazione del programma di prosecuzione nell’ambito del Codice delle leggi antimafia e confronto con gli stress test nell’ambito dei piani di risanamento*

Marco Padula, Dottore in Economia e Gestione Aziendale

7 Ottobre 2024

*Il saggio è stato sottoposto in forma anonima alla valutazione di un referee.
Il Codice delle leggi antimafia (D.Lgs. n. 159/2011) richiede che le proposte di prosecuzione o ripresa dell’attività di imprese sequestrate siano accompagnate da un programma dettagliato redatto dall’amministratore giudiziario e validato da un Attestatore indipendente. Quest'ultimo asserisce la veridicità dei dati e la fattibilità del programma, utilizzando strumenti come l'analisi di sensitività (o stress test) per valutare la solidità dello stesso in condizioni di incertezza. L'analisi di sensitività permette di testare l'impatto delle variazioni delle assunzioni ipotetiche sul programma, assicurando che esso possa mantenere la propria validità anche in scenari avversi. Tale strumento si rivela cruciale per l’Attestatore, in quanto consente di valutare la sostenibilità economico-finanziaria del programma e di identificare variabili critiche che potrebbero compromettere la continuità operativa. L’analisi di sensitività utilizzata per l’attestazione del programma di prosecuzione nell’ambito del Codice delle leggi antimafia viene confrontata con gli stress test impiegati per attestare i piani di risanamento, evidenziando sia somiglianze che differenze: sebbene entrambi gli ambiti utilizzino gli stress test per verificare la fattibilità in condizioni critiche, i piani di risanamento pongono un accento aggiuntivo sul soddisfacimento dei creditori dell’impresa e sul rispetto di eventuali impegni previsti nel piano. Nel contesto antimafia l’enfasi è sulla continuità operativa in ambienti ad alta incertezza, nei piani di risanamento l’attenzione si estende alla capacità del piano di offrire risultati migliori ai creditori rispetto all’alternativa della liquidazione giudiziale. La combinazione di tali approcci sottolinea l'importanza degli stress test nel garantire il successo sia nella prosecuzione dell’attività che nel risanamento aziendale. 

The Anti-Mafia Code (Legislative Decree no. 159/2011) requires that proposals for the continuation or resumption of activities of seized companies be accompanied by a detailed program prepared by the court-appointed administrator and validated by an independent certifier. The certifier attests to the accuracy of the data and the feasibility of the program, using tools such as sensitivity analysis (or stress testing) to assess the program's robustness under uncertain conditions. Sensitivity analysis allows testing the impact of variations in hypothetical assumptions on the program, ensuring that it can maintain its validity even in adverse scenarios. This tool is crucial for the certifier, as it enables the assessment of the program's economic and financial sustainability and the identification of critical variables that could jeopardize operational continuity. The sensitivity analysis used for certifying the continuation program within the Anti-Mafia Code framework is compared with the stress tests employed to certify recovery plans, highlighting both similarities and differences: although both fields use stress tests to verify feasibility under critical conditions, recovery plans place additional emphasis on satisfying the company's creditors and fulfilling any commitments provided for in the plan. In the anti-mafia context the emphasis is on operational continuity in highly uncertain environments, while in recovery plans attention extends to the plan's ability to deliver better outcomes for creditors compared to the alternative of judicial liquidation. The combination of these approaches underscores the importance of stress tests in ensuring success in both business continuity and corporate recovery.
Riproduzione riservata
1 . Introduzione
Il Codice delle leggi antimafia (D.Lgs. n. 159/2011) ha introdotto specifiche disposizioni in relazione alla gestione delle imprese sequestrate, richiedendo che qualsiasi proposta di prosecuzione o ripresa dell’attività sia accompagnata da un programma dettagliato, redatto dall’amministratore giudiziario. Tale programma, elaborato seguendo principi analoghi a quelli della redazione di un Business Plan, deve essere corredato da una relazione elaborata da un professionista indipendente, l'Attestatore, che ne attesti la veridicità dei dati aziendali e la fattibilità complessiva. L’analisi di sensitività, o stress test, è uno degli strumenti principali utilizzati dall’Attestatore per verificare la solidità del programma in un contesto di incertezza e rischio, tipico delle attività aziendali coinvolte in procedure antimafia.
2 . Il ruolo dell’Attestatore nel programma di prosecuzione nell’ambito del Codice Antimafia
Il Codice delle leggi antimafia (D.Lgs. n. 159/2011), all’interno del novellato art. 41, comma 1, lett c), dispone che “[…] Nel caso di proposta di prosecuzione o di ripresa dell’attività è allegato un programma contenente la descrizione analitica delle modalità e dei tempi di adempimento della proposta, che deve essere corredato, previa autorizzazione del giudice delegato, della relazione di un professionista in possesso dei requisiti di cui all’articolo 67, terzo comma, lettera d), del regio decreto 16 marzo 1942, n. 267, e successive modificazioni, che attesti la veridicità dei dati aziendali e la fattibilità del programma medesimo […]”.
Il summenzionato programma di prosecuzione (di seguito il “Programma”) è redatto dall’amministratore giudiziario sulla base di un modello economico-finanziario che incorpora gli obiettivi strategici delineati e le azioni che saranno intraprese per il raggiungimento degli stessi. I principi alla base della redazione del Programma, dunque, sono assimilabili a quelli utilizzati per lo sviluppo di un vero e proprio business plan[1].
Il presupposto dello sviluppo del Programma, come esplicitato nell’art. 41, comma 1, lett c) del D.Lgs. n. 159/2011, si sostanzia nell’ipotesi di “concrete possibilità di prosecuzione o di ripresa dell’attività”; appare evidente, dunque, la fondamentale importanza che riveste la relazione del professionista (di seguito “Attestatore”) che attesta la veridicità dei dati aziendali ricompresi all’interno del Programma e la fattibilità del Programma medesimo nella sua interezza. La nomina di un Attestatore indipendente permette, infatti, di garantire una maggiore assurance in merito alla fattibilità della prosecuzione dell’attività sotto il profilo decisionale e operativo (c.d. going concern).
3 . L’analisi di sensitività come strumento a supporto dell’Attestatore
Tra gli strumenti utili a disposizione dell’Attestatore per verificare la fattibilità del Programma si evidenzia la c.d. analisi di sensitività (anche conosciuta come stress test). Di tale strumento si fa cenno all’interno delle “Linee Guida in materia di attestazione antimafia” (CNDCEC - FNC 19 ottobre 2018) in cui si legge “[…] le più volte citate condizioni di aleatorietà che accompagnano l’attività o il ripristino dell’attività comportano spesso la presenza di accettazione di assunzioni ipotetiche, ossia il recepimento di dati che assumono il verificarsi di determinate condizioni […]. A tale scopo, è importante che l’attestatore consideri l’analisi del percorso logico e delle precauzioni fornite dall’amministratore giudiziario nello sviluppo del programma, inclusa la produzione di personali stress test”.
L’attività di impresa, per sua stessa natura, è governata da una componente inscindibile di rischio e da variabili non controllabili che, tuttavia, possono essere gestite attraverso la pianificazione aziendale. Per effettuare una pianificazione di medio-lungo periodo è necessario formulare un set di ipotesi afferenti all’arco temporale oggetto di planning, generalmente partendo dall’analisi dei dati storici relativi agli ultimi tre esercizi. Il Programma, dunque, come ogni business plan, è redatto sulla base di assunzioni ipotetiche che, seppur ragionevoli, sono inevitabilmente caratterizzate da condizioni di incertezza.
L’Attestatore può utilizzare l’analisi di sensitività per analizzare le variabili del Programma che potrebbero essere soggette ad un elevato tasso di volatilità e, dunque, comportare significativi impatti sui dati previsionali. Tale tecnica, difatti, consiste nel testare gli effetti economici, finanziari e patrimoniali derivanti dalla modifica degli input alla base delle assunzioni ipotetiche del Programma, configurandoli in un’ottica più conservativa rispetto allo scenario base.
L’analisi di sensitività fornisce, dunque, la possibilità di comprendere se al variare delle assunzioni ipotetiche di fondo (what-if analysis) il Programma conservi o meno la propria tenuta prospettica in termini di sostenibilità economico-finanziaria.
4 . Gli "step" per lo svolgimento degli "stress test"
Lo scrivente, di seguito, propone un’esemplificazione delle azioni che l’Attestatore può intraprendere per lo svolgimento dell’analisi di sensitività sul Programma: 
I. Selezione degli input. In primis, per lo svolgimento dello stress test, l’Attestatore deve procedere alla selezione dei principali input alla base del Programma che saranno oggetto di analisi, concentrandosi sui key value driver e sulle più significative variabili esterne di settore. Buona prassi riguarda la selezione sia di input economici che patrimoniali. Tra gli input economici più frequentemente oggetto di analisi di sensitività si segnalano: il fatturato, il rapporto tra costo del venduto e fatturato, il costo del lavoro, il rapporto tra EBITDA e fatturato nonché tra EBIT e fatturato. Tra gli input patrimoniali più frequentemente oggetto di stress test si evidenziano: i giorni medi di incasso dei crediti commerciali, i giorni medi di pagamento dei debiti commerciali, i giorni medi di rotazione del magazzino, il livello degli investimenti. 
II. Formulazione dei singoli scenari di stress. Dopo aver selezionato gli input economico-patrimoniali sui quali effettuare l’analisi di sensitività, l’Attestatore deve stabilire, sulla base del contesto specifico, le modifiche da effettuare agli stessi per ipotizzare scenari più conservativi rispetto al caso base. Ad esempio, considerando gli input illustrati a scopo esemplificativo al punto precedente, l’Attestatore potrebbe procedere prevedendo: un minore tasso di crescita del fatturato per effettuare stime più prudenziali rispetto all’andamento previsionale del mercato di riferimento o dei risultati storici dell’impresa; un rapporto tra acquisti e fatturato più elevato laddove, ad esempio, nel caso base sia previsto un efficientamento di tale rapporto; un maggiore costo del lavoro che potrebbe essere necessario per rafforzare la struttura organizzativa al fine di sostenere la crescita del business; giorni medi di incasso dei crediti commerciali più elevati per tenere in considerazione eventuali ritardi negli incassi; giorni medi di pagamento dei debiti commerciali inferiori rispetto al caso base; giorni medi di rotazione del magazzino più elevati per considerare un eventuale ritardo nello smobilizzo delle rimanenze di magazzino; un livello di investimenti più elevato per sostenere le assunzioni economiche prospettiche previste dal Programma. È bene precisare che le simulazioni previste dall’Attestatore devono essere giustificabili e supportate da ipotesi ragionevoli e dettagliate. Inoltre, l’Attestatore deve adattare la formulazione degli scenari di stress alle specifiche caratteristiche dell’impresa oggetto di analisi e, dunque, sebbene si possa proporre un elenco esemplificativo di simulazioni di scenario, queste devono essere personalizzate dall’Attestatore sulla base delle singole fattispecie. 
III. Formulazione del worst-case scenario (combined scenario). Risulta evidente che le variabili economico-patrimoniali sopracitate sono tra loro correlate e, spesso, non possono essere considerate disgiuntamente. L’Attestatore, dunque, deve implementare uno scenario di simulazione combinato (worst-case scenario oppure combined scenario) in cui vengono contemplate contemporaneamente le modifiche previste da una molteplicità di scenari di stress definiti al punto 2). La ratio sottostante a tale scenario è quella di simulare gli effetti di uno scenario “catastrofico”, in cui si prevede la modificazione conservativa di più variabili, per comprendere se, anche nel peggiore dei casi, la tenuta economico-finanziaria del Programma non sia compromessa. Difatti, non bisogna considerare il worst-case scenario come un evento probabile, quanto piuttosto come uno strumento a disposizione dell’Attestatore per fornire al Programma maggiore solidità. 
IV. Analisi degli scostamenti tra scenario base e scenari di sensitività. Per completare l’analisi di sensitività appare fondamentale che, dopo aver formulato i singoli scenari di stress e il worst-case scenario, l’Attestatore effettui una comparazione tra questi e lo scenario base, evidenziando l’effetto degli scostamenti sui principali dati economici, patrimoniali e finanziari (ad esempio, fatturato, margine operativo, utile netto, posizione finanziaria netta, capitale circolante netto, investimenti). Tramite l’analisi degli scostamenti tra scenario base e scenari di sensitività, l’Attestatore è in grado di selezionare le variabili critiche che più possono influenzare la fattibilità del Programma. Inoltre, con riferimento agli input più influenti, l’Attestatore può misurare oltre quale variazione degli stessi l’equilibrio economico-finanziario del Programma sia compromesso[2]. Ad esempio, tramite l’analisi di sensitività si potrebbe comprendere che al di sotto un determinato tasso di crescita annuo del fatturato il Programma preveda delle perdite d’esercizio che erodono completamente il patrimonio netto dell’impresa. Dunque, all’interno della propria relazione, seppur attestando la fattibilità del Programma in uno scenario base ritenuto ragionevole, l’Attestatore potrebbe attenzionare determinate variabili che, al superamento di determinate soglie, potrebbero compromettere l’equilibrio economico-finanziario dell’impresa.
5 . Confronto con gli stress test a supporto dell’attestazione dei piani di risanamento
Come già illustrato, gli stress test utilizzati per l'attestazione del programma di prosecuzione ai sensi del Codice delle leggi antimafia (D.Lgs. n. 159/2011) rappresentano uno strumento fondamentale per l'Attestatore, che li impiega per valutare la solidità del programma in condizioni di incertezza e rischio. 
Un confronto con gli stress test impiegati per l'attestazione dei piani di risanamento, come delineato nei "Principi di attestazione dei piani di risanamento" (CNDCEC – FNC, maggio 2024), evidenzia sia analogie che differenze significative. Mentre gli attestatori in entrambi gli ambiti utilizzano gli stress test per verificare la tenuta dei piani o dei programmi in scenari critici, nei piani di risanamento emergono due tematiche aggiuntiva di grande rilevanza: il soddisfacimento dei creditori e i requisiti di “bancabilità”. In tale contesto, gli stress test non si limitano a valutare la fattibilità economico-finanziaria del piano, ma includono anche un'analisi della capacità dello stesso di offrire ai creditori un risultato più vantaggioso rispetto all’alternativa della liquidazione giudiziale, anche in uno scenario peggiorativo rispetto al caso base. Inoltre, nell’ambito dei piani di risanamento, le analisi di sensitività assumono grande rilevanza anche sotto il profilo della “bancabilità” con particolare riferimento al rispetto dei covenant di solito presenti all’interno degli accordi di ristrutturazione[3]. 
Sempre nel contesto dei piani di risanamento, gli stress test possono essere finalizzati a valutare l’impatto del peggioramento di alcune condizioni insite nel piano in relazione allo slittamento temporale per il rispetto di taluni impegni stabiliti. L’Attestatore, infatti, deve valutare se un eventuale allungamento dei termini previsti per il rispetto di tali impegni rischi di ledere la tenuta del piano. Laddove, invece, il piano di risanamento abbia principalmente un contenuto liquidatorio o si basi su importanti dismissioni del patrimonio esistente (immobili, partecipazioni, ecc.), gli stress test riguardano prevalentemente l’effetto sul piano di eventuali variazioni nei tempi o nei prezzi di vendita di tali beni.[4] 
Pertanto, pur condividendo strumenti e finalità, gli stress test nel contesto del Codice Antimafia si concentrano su aspetti legati alla continuità operativa in un ambiente incerto, mentre nei piani di risanamento l'analisi si estende anche alla capacità del piano di soddisfare adeguatamente i creditori ed eventuali impegni previsti, un elemento centrale per il successo del risanamento stesso.
6 . Conclusioni
L’analisi di sensitività si rivela uno strumento cruciale per l'Attestatore nella valutazione della fattibilità del programma di prosecuzione previsto dal Codice Antimafia. Tale strumento consente di esplorare la resilienza del programma in scenari critici, assicurando che esso mantenga la propria validità anche in condizioni avverse. Il confronto con gli stress test impiegati nei piani di risanamento evidenzia differenze significative, in particolare l'attenzione dedicata al soddisfacimento dei creditori e al rispetto di eventuali impegni generalmente previsti nei contesti di risanamento. Difatti, mentre nel Codice Antimafia l’enfasi è posta perlopiù sulla continuità operativa in un ambiente caratterizzato da elevata incertezza, nei piani di risanamento l’analisi, oltre ad essere finalizzata a testare l’equilibrio economico-finanziario del piano in un contesto ad alto rischio, si estende alla verifica che lo stesso offra una soluzione più vantaggiosa per i creditori rispetto all’alternativa della liquidazione giudiziale. Tale duplice funzione degli stress test, che coniuga la tenuta operativa e la soddisfazione dei creditori, sottolinea l'importanza di questi strumenti nel garantire il successo sia della prosecuzione dell'attività sia del risanamento aziendale.

Note:

[1] 
Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili - Fondazione Nazionale di Ricerca dei Commercialisti, Linee Guida in materia di “attestazione antimafia, 19 ottobre 2018, p. 34.
[2] 
Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili - Fondazione Nazionale di Ricerca dei Commercialisti, Principi di attestazione dei piani di risanamento, versione 2024, aggiornati al Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza, D.Lgs. 12 gennaio 2019, n. 14, maggio 2024, p. 64. 
[3] 
Ibidem 
[4] 
Ibidem

informativa sul trattamento dei dati personali

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