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I fallimenti e le liquidazioni giudiziali dichiarati nella Regione Lombardia al 30 settembre 2023

Alberto Valcarenghi, Dottore commercialista in Crema

31 Ottobre 2023

Con il presente elaborato si evidenzia il numero dei fallimenti e delle liquidazioni giudiziali dichiarati nella Regione Lombardia, al 30 settembre 2023, con alcuni confronti e considerazioni.
Riproduzione riservata
Nei primi 9 mesi dell’anno, i Tribunali hanno smaltito le “vecchie” pre-fallimentari ed il numero dei fallimenti è ormai totalmente marginale rispetto alle liquidazioni giudiziali. In gran parte vengono dichiarati i fallimenti di società che erano state ammesse al concordato preventivo prima dell’introduzione del codice della crisi e che per inadempimenti vengono ora revocati. 
In questo breve articolo, per poter effettuare un confronto con il passato, vengono sommati i numeri dei fallimenti e delle liquidazioni giudiziali aperti nel periodo.
Con il presente elaborato, si evidenzia il numero dei fallimenti e delle liquidazioni giudiziali dichiarati nella Regione Lombardia, al 30 settembre 2023, con alcuni confronti e considerazioni.
I dati dei fallimenti e delle liquidazioni giudiziali dichiarate sono stati acquisiti dal portale dei creditori FALLCO ZUCCHETTI. 
Vengono di seguito riportate quattro tabelle, che evidenziano rispettivamente:
1) il numero dei fallimenti e delle liquidazioni giudiziali dichiarati nella regione Lombardia, per ogni Tribunale, al 30 settembre dell’anno 2023 ed al 30 settembre dell’anno 2022; 
2) il numero dei fallimenti e delle liquidazioni giudiziali dichiarati nei primi tre trimestri del 2023 e nell’ultimo trimestre 2022, nella regione Lombardia, per ogni Tribunale; 
3) il numero dei fallimenti e delle liquidazioni giudiziali dichiarati nei primi tre trimestri del 2022 e nell’ultimo trimestre 2021, nella regione Lombardia, per ogni Tribunale; 
4) la media mensile dei fallimenti e delle liquidazioni giudiziali dichiarati nei primi tre trimestri dell’anno 2023, nella regione Lombardia, per ogni Tribunale, con confronto con la media mensile dei fallimenti dichiarati nell’anno 2019, quindi nel periodo prima della pandemia.
Il termine “procedure” nel testo sotto riportato, viene utilizzato per individuare sia i fallimenti che le liquidazioni giudiziali.  Inoltre vengono citati alcuni studi ed analisi della Banca d’Italia.
Tabella 1
Nella Regione Lombardia, nei primi nove mesi dell’anno 2023, sono stati dichiarati 26 fallimenti e 1077 liquidazioni giudiziali, per complessive 1103 procedure aperte, rispetto alle 1120 procedure dichiarate nei primi nove mesi dell’anno 2022, con una diminuzione di 17 liquidazioni giudiziali e fallimenti. I dati evidenziano una diminuzione media dei fallimenti/liquidazioni giudiziali del 2% circa rispetto al 30/09/2022, mentre la diminuzione dell’anno scorso nel medesimo periodo era pari al 18,8% circa, rispetto al 30 settembre 2021 che evidenziava 1379 fallimenti. Al 30 giugno 2023 si evidenziava una diminuzione, rispetto al 30 giugno 2022, del 5% mentre l’anno scorso nel medesimo periodo la diminuzione era pari al 18%.
Al 30 settembre 2023, il Tribunale di Brescia evidenzia un incremento di 33 procedure, pari al 31% circa, il Tribunale di Busto Arsizio evidenzia un incremento di 25 procedure con un incremento del 53%, il Tribunale di Milano evidenzia un incremento di 16 procedure con un incremento del 4%; il Tribunale di Sondrio evidenzia un incremento di 9 procedure mentre il Tribunale di Lodi l’incremento è stato di 6 procedure, pari al 27%. I Tribunali di Bergamo e Lecco hanno evidenziato lo stesso numero di procedure rispetto al medesimo periodo dell’anno scorso. I restanti 6 Tribunali rilevano una diminuzione del numero delle procedure.
Il Tribunale di Milano ha dichiarato, al 30 settembre 2023, 469 tra fallimenti e liquidazioni giudiziali, che rappresentano il 43% delle procedure dichiarate in tutta la Regione Lombardia, rispetto al 40,45% evidenziato al 30 settembre 2022.
Il Tribunale di Como ha registrato una diminuzione del 57%, il Tribunale di Mantova evidenzia un calo del 44% mentre per il Tribunale di Pavia la diminuzione è del 31%.
Il Tribunale di Brescia, con 141 procedure, rappresenta il 13% del totale, mentre il Tribunale di Bergamo con 120 procedure evidenzia l’11% del totale.
Tabella 2
In questa tabella sono indicati i fallimenti e le liquidazioni giudiziali dichiarati nei primi tre trimestri dell’anno 2023 e nell’ultimo trimestre dell’anno 2022.
Il totale delle procedure dichiarate nei 12 mesi compresi tra il 1 ottobre 2022 ed il 30 settembre 2023 sono pari a 1399, con una media trimestrale di 350.
Il 41% delle procedure (578) è stato dichiarato dal Tribunale di Milano, il 13% (181) dal Tribunale di Brescia, l’11% (148) dal Tribunale di Bergamo ed il 9% (121) dal Tribunale di Monza; questi 4 Tribunali rappresentano quindi il 73% del totale di tutte le procedure della Lombardia.
I primi due trimestri dell’anno 2023 evidenziano dati omogenei (408-389), mentre il terzo trimestre (306) evidenzia un calo fisiologico, per la presenza del mese di agosto.
L’ultimo trimestre dell’anno 2022 aveva evidenziato 296 procedure e rappresenta il trimestre con meno fallimenti e liquidazioni giudiziali nel corso del periodo 01 ottobre 2022 – 30 settembre 2023.
Nei primi 9 mesi dell’anno 2023 il totale dei fallimenti e delle liquidazioni giudiziali dichiarati nella Regione Lombardia ammonta a 1103, con una media trimestrale di 276.
Nell’anno 2022, il totale dei fallimenti e delle liquidazioni giudiziali dichiarati nella Regione Lombardia ammontava a 1416, con una media trimestrale di 354.
Nell’anno 2021, il totale dei fallimenti dichiarati nella Regione Lombardia ammontava a 1839, con una media trimestrale di 460.
Nell’anno 2019, prima del COVID-19, il totale dei fallimenti dichiarati nella Regione Lombardia ammontava a 2429, con una media trimestrale di 607.
Prima del COVID nel 2019, la media trimestrale dei fallimenti in Lombardia era pari a 607 unità, mentre negli ultimi 12 mesi solari (01/10/2022- 30/09/2023) le procedure medie mensili sono state pari a 350 unità con una diminuzione di 257 unità pari al 42,33%.
Tabella 3
In questa tabella sono indicati i fallimenti e le liquidazioni giudiziali dichiarati nei primi tre trimestri dell’anno 2022 e dell’ultimo trimestre dell’anno 2021.
Il totale delle procedure dichiarate nei 12 mesi compresi tra il 1°ottobre 2021 ed il 30 settembre 2022 sono state pari a 1.580, con una media trimestrale di 395.
Il 41% delle procedure (644) è stato dichiarato dal Tribunale di Milano, il 10% (164) dal Tribunale di Brescia il 10% (157) dal Tribunale di Bergamo ed il 10% (152) dal Tribunale di Monza; questi 4 Tribunali rappresentano quindi il 71% del totale di tutte le procedure della Lombardia.
I primi due trimestri dell’anno 2022 avevano evidenziato dati omogenei (416-419) mentre il terzo trimestre (285) evidenzia un elevato calo dovuto sia per la presenza del mese di agosto sia per l’introduzione della liquidazione giudiziale dal 15 luglio 2022.
L’ultimo trimestre dell’anno 2021 aveva evidenziato 460 procedure e rappresenta il trimestre con il maggior numero di fallimenti nel corso del periodo 01 ottobre 2021 – 30 settembre 2023.
I fallimenti e le liquidazioni giudiziali negli ultimi 12 mesi (01/10/2022 – 30/09/2023) sono pari a 1399 unità mentre nei precedenti 12 mesi (01/10/2021 – 30/09/2022) erano pari a 1580 unità con una diminuzione di 181 procedure pari all’11,46%.
Tabella 4
In questa tabella viene indicata la media mensile dei fallimenti e delle liquidazioni giudiziali dichiarati, per ogni trimestre 2023, in ogni Tribunale, con un confronto con i dati medi mensili dei primi 9 mesi del 2023 e dell’anno 2019 (prima della pandemia). Le medie mensili sono approssimate all’unità.
Il numero medio mensile di fallimenti e liquidazioni giudiziali, dichiarati in Lombardia, nei primi nove mesi del 2023, è pari a 123, rispetto ai 202 fallimenti medi mensili dichiarati nell’anno 2019, prima della pandemia, con una diminuzione del 39% rispetto al 2023.
Tutti i Tribunali, tranne il Tribunale di Sondrio (numero di procedure invariate pari ad 1), nei primi 9 mesi dell’anno 2023 evidenziano un decremento rispetto all’anno 2019. Prima del COVID-19, il numero medio di fallimenti mensili dichiarati dal Tribunale di Milano nell’anno 2019 era pari a 85 unità, mentre nei primi 9 mesi dell’anno 2023 il numero di procedure medie mensili è stato pari a 52, con un decremento di 33 unità, pari al 38%. 
Dall’analisi dei dati si evince che al momento il tanto temuto “terremoto” da insolvenze non si è manifestato.
In questi anni abbiamo visto la pandemia COVID-19, la guerra in Ucraina, un aumento dei prezzi delle materie prime ed in modo particolare di quelle energetiche, un aumento dei tassi di interesse e dell’inflazione ed ora il conflitto in Israele che potrebbe generare ulteriori gravi conseguenze politiche, sociali ed economiche.
Ai sensi dell’articolo 2086 2° comma gli imprenditori devono dotarsi di adeguati assetti organizzativi, amministrativi e contabili ed in caso di mancata adozione in presenza di default gli amministratori possono essere chiamati a rispondere con il proprio patrimonio dei danni provocati alla società.
Siamo in presenza di una “stabile instabilità” e quindi gli imprenditori quotidianamente si trovano a dover gestire situazioni nuove, con problematiche notevoli e mutevoli di giorno in giorno e a volte di ora in ora.
Esistono però diverse contraddizioni. In base ai dati EUROSTAT, nel 2022 il 63% delle famiglie Italiane ha evidenziato difficoltà per far fronte ai propri impegni e questa percentuale risulta tra le più elevate in Europa, ma se un sabato sera si prova a cercare un ristorante o una pizzeria per cenare si scopre che i locali risultano già quasi tutti prenotati negli orari canonici. Nei giorni scorsi, dopo diversi anni, sono andato a rivedere a Milano la “mia Università Bocconi” ed entrando da via Toscana dietro allo SDA BOCCONI si poteva vedere alle 8.45 una fila interminabile di persone che andavano a ritirare dei generi alimentari presso l’Associazione Benefica ONLUS “Pane quotidiano”.
In fila c’erano persone di tutte le età, italiani e stranieri. Se però si guardano i ragazzi delle superiori all’uscita dalla scuola si possono vedere dei modelli nuovissimi e costosissimi di telefoni cellulari. La classe media sta diminuendo, qualcuno sta salendo dei gradini, migliorando la propria condizione sociale, mentre altri stanno scendendo i medesimi gradini peggiorando la propria condizione. Con l’aumento dei tassi di interesse e dell’inflazione, i mutui a tasso variabile risultano molto più onerosi e gli affitti con l’incremento ISTAT sono anch’essi notevolmente aumentati: ciò comporta a tendere una contrazione dei consumi con un probabile aumento dell’indebitamento al consumo.
Nel Bollettino Economico della Banca d’Italia n. 4 del 13 ottobre 2023 si evidenzia:
- che dopo la diminuzione del secondo trimestre è proseguita la fase di debolezza dell'attività economica in Italia, estesa sia alla manifattura sia ai servizi. Gli indicatori confermano la fiacchezza della domanda interna, che riflette l'inasprimento delle condizioni di accesso al credito, l'erosione dei redditi delle famiglie dovuta all'inflazione e la perdita di vigore del mercato del lavoro. Le esportazioni inoltre risentono sia della scarsa vivacità della domanda mondiale, sia dell'attività economica nell'area dell'euro;
- che tra il mese di maggio ed il mese di agosto il credito alle famiglie e alle imprese è nuovamente diminuito. La domanda di finanziamenti è frenata sia dall'aumento del costo dei prestiti sia dalle minori esigenze di liquidità per investimenti. Le indagini presso le banche evidenziano inoltre che il maggiore rischio percepito dagli intermediari e la minore disponibilità a tollerarlo continuano a contribuire a un irrigidimento delle politiche di concessione dei finanziamenti, indebolendone la dinamica. Gli intermediari si aspettano un ulteriore inasprimento dei criteri per la concessione del credito alle imprese. I nuovi crediti deteriorati al momento si mantengono su livelli contenuti.
Nelle proiezioni macroeconomiche della Banca d’Italia pubblicate il 13 ottobre 2023 si evidenzia che nello scenario di base il PIL aumenterebbe dello 0,7 per cento quest’anno, dello 0,8 nel successivo e dell’1,0 nel 2025. L’inflazione sarebbe pari al 6,1 per cento nella media del 2023; scenderebbe al 2,4 nel 2024 e all’1,9 nel 2025. Il quadro macroeconomico, peggiorato sensibilmente a partire dal secondo trimestre, continuerà a risentire anche nel prossimo anno degli effetti dell’irrigidimento delle condizioni monetarie e finanziarie e della debolezza degli scambi globali; i rischi sono orientati al ribasso per la crescita e bilanciati per l’inflazione. 
Viviamo in un’epoca di grandi mutamenti repentini e per raggiungere i nostri obiettivi nella vita e nell’attività di impresa, dobbiamo tutti ricordare una bellissima frase di Ernest Hemingway che fotografa perfettamente un comportamento che dovremmo sempre tenere, e precisamente: “Grace under pressure”, che si può tradurre in “Grazia sotto pressione”. Non è importante solo quello che fai per raggiungere i tuoi obiettivi ma la “Grazia” che utilizzi nello sforzo che fai per inseguirli.

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